Nuova strage negli Stati Uniti D'America. Questa volta si è trattato di una sparatoria avvenuta in un bar di Thousand Oaks, il 'Borderline Bar& Grill'. Andando maggiormente nello specifico e stando ad un articolo pubblicato sul sito web del Corriere Della Sera, la strage è avvenuta durante un evento musicale country in cui erano presenti ben 200 ragazzi frequentanti l'università.

Durante l'assalto al locale il killer, il 28enne Ian David Long, era completamente vestito di nero e utilizzava una maschera sul volto nonché un capello da baseball.

Il profilo dell'assalitore, dalla missione in Afghanistan ai problemi psichiatrici post-guerra

Andando maggiormente nei particolari, Ian David Long era un'ex marine che aveva combattuto nella guerra in Afghanistan per l'esercito statunitense. In seguito al conflitto, il ragazzo aveva sviluppato una forma particolare di disturbo post traumatico da stress, un disturbo psicologico e psichiatrico che colpisce molti militari impegnati in conflitti bellici.

Stando sempre a quanto riportato sul Corriere Della Sera, il giovane assalitore era pesantemente tatuato e al momento della strage non aveva con sé nessun documento di identità.

Le ricorrenti stragi negli USA, la questione delle armi e la violenza diffusa all'interno della società

Come spesso riportano le cronache, negli USA le sparatorie sono quasi all'ordine del giorno. Su ciò, c'è da dire che a seguito di esse si riaccende il dibattito politico ed ideologico sulla questione della liberalizzazione delle armi. Difatti, i sostenitori del Partito Democratico e gli attivisti della sinistra liberal e radicale affermano che tali stragi siano rese possibili dalla facilità di accesso alle stesse armi e ciò dovrebbe essere risolto con un intervento statale che proibisca la vendita ai cittadini.

Dall'altra parte, i sostenitori del Partito Repubblicano e gli attivisti della destra conservatrice e libertarian dichiarano che il diritto costituzionale alle armi deve essere difeso e che esse servono anche come legittima difesa nei confronti dei criminali.

D'altronde, non bisogna dimenticare che negli USA la violenza è largamente diffusa e per certi versi 'normalizzata', forse anche per via del continuo clima di tensione legato al conflitto inter-sociale ed inter-etnico nonché alle continue cosiddette 'guerre imperialiste' che in passato determinati governi statunitensi hanno contribuito ad innescare.