Era abusiva la villa di Casteldaccia, in provincia di Palermo, scenario in cui hanno trovato la morte nove persone nella notte tra il 3 ed il 4 novembre. A sostenerlo è il sindaco del piccolo comune, Giovanni Di Giacinto. Secondo il primo cittadino la villetta era stata costruita senza le necessarie autorizzazioni, e per questo era stata oggetto di un ordine di demolizione dal 2008. Non c'è però mai stata l'effettiva distruzione dell'immobile. I proprietari avevano infatti impugnato al Tar l'ordinanza del sindaco, consentendo in questo modo il blocco dell'esecuzione della distruzione della villa.
Il tribunale amministrativo non aveva provveduto, rendendo dunque impossibile la demolizione.
La ricostruzione dei fatti.
Nella tragedia hanno perso la vita nove persone. Si tratta di Rachele Giordano, un anno; Federico Giordano, 15; la madre Stefania Catanzaro, 32; il nonno Antonino Giordano, 65, e la moglie Matilde Comito di 57; il figlio Marco Giordano, 32, e la sorella Monia Giordano, 40; Francesco Rugò, 3 anni, Nunzia Flamia 65 anni. Intere famiglie spazzate via dalla furia del fiume. L'esondazione del fiume Milicia ha causato l'ingresso di acqua e fango all'interno dell'abitazione, che non ha lasciato scampo alle povere vittime. Altre tre persone si sono invece salvate. Tra di loro Giuseppe Giordano, marito di Stefania Catanzaro e padre di Federico Giordano, che perde moglie e figlio nella tragedia.
E' lui a raccontare agli inquirenti quello che è accaduto. L'acqua ha sfondato le imposte e i vetri delle finestre. Le persone all'interno dell'abitazione si sono fatte prendere dal panico, non capendo più nulla di ciò che stava avvenendo, anche perchè non ne hanno avuto effettivamente il tempo. In pochi secondi il livello dell'acqua è salito fino a raggiungere il tetto.
Giuseppe Giordano è riuscito ad uscire dall'abitazione ed a raggiungere un albero, sul quale è salito, salvandosi. Testimone della vicenda anche un secondo uomo che preferisce rimanere anonimo per timore di ritorsioni. Si stava recando in un'abitazione vicina a quella in cui è avvenuto il fatto, quando ha sentito un forte rumore, come un boato.
Prima che l'acqua travolgesse ogni cosa è riuscito a scappare mettendosi in salvo. Secondo la sua testimonianza la zona attorno al fiume Milicia sarebbe una sorta di zona franca in cui sorgono delle abitazioni abusive da un giorno all'altro. Ora si chiede perchè nessuno controlli la zona e la regolarità delle abitazioni.