Era costretta a stare per strada al freddo e al gelo, a soli diciotto mesi di vita, dai suoi genitori, che la sfruttavano per racimolare l'elemosina tra le vie di Napoli. Grazie alla segnalazione da parte di alcuni passanti del Centro direzionale, che si sono accorti di questa condotta poco piacevole a cui la bimba di circa un anno e mezzo era stata addestrata. La piccola allungava la mano per chiedere del denaro a chiunque le passasse davanti.

Secondo quanto riferisce il quotidiano Il Mattino adesso i suoi genitori sono stati denunciati dalle forze dell'ordine per accattonaggio e gli è stato ordinato di cessare ogni tipo di attività simile. Si tratta di una coppia nomade. Da quanto si apprende, la madre ventiduenne era assieme alla piccola.

A Napoli bimba costretta a fare l'elemosina a soli diciotto mesi

Una pattuglia della polizia locale è intervenuta dopo aver notato la piccola praticamente sotto la pioggia e nel freddo delle strade di Napoli. Ogni qualvolta passasse una persona, la bambina tendeva la sua manina per chiedere l'elemosina. Così, dopo aver accertato il fatto, gli agenti sono intervenuti e hanno bloccato subito la madre della piccola, che al momento del riconoscimento era priva di documenti.

Negli istanti immediatamente successivi, mamma e figlia sono state trasportate presso il comando del reparto "Tutela Emergenze Sociali e Minori" delle forze dell'ordine e immediatamente la piccola è stata rimessa in forze con cibi e bevande. Subito si sono occupati del caso anche gli assistenti sociali.

Il caso in provincia di Pescara

Col passare delle ore, poi, si è presentato presso il comando il marito della donna, portando con sé anche i documenti di riconoscimento della ventiduenne. I due, però, non hanno potuto evitare la denuncia da parte delle forze dell'ordine, che in più hanno inoltrato una segnalazione alla Procura per capire se ci sia la necessità di mettere in atto ulteriori provvedimenti in favore della piccola.

Il caso è stato in seguito sottoposto anche alla Procura dei minorenni. Un'altra vicenda, per certi versi simile a questa della piccola nomade, si è verificata nelle scorse settimane a Pescara, dove una madre di cinquantadue anni, obbligava la propria figlia di appena dodici anni a prostituirsi. Con i soldi che recuperava da questa attività illecita, la donna, oltre che a gestire la loro abitazione, andava a giocare a Bingo.