Da diversi giorni in Sardegna è iniziata una protesta contro le industrie che pagano il latte munto dai pastori a soli 55 centesimi al litro, prezzi assolutamente troppo bassi per gli allevatori che non ci stanno e che stanno facendo valere i propri diritti. La pastorizia è uno dei settori economici principali di quest'isola e i pastori che, ogni mattina si alzano all'alba per mungere il proprio bestiame e tornano a casa stremati alla sera, non ci stanno a essere sottopagati.
Lo scopo è quello di far capire alle industrie che senza la materia prima, le loro macchine non possono lavorare e che senza i pastori la Sardegna muore.
Litri di latte buttati, è questa la rivolta
Il gesto estremo dei pastori sardi è stato quello di buttare il latte, frutto della fatica e del lavoro di queste persone che, colte dalla disperazione, sono arrivate a fare un gesto così forte per sensibilizzare gli industriali.
"Alla fine conteremo i feriti, ma vinceremo noi", sono state queste le parole di Felice Floris, portavoce del "movimento pastori sardi" che, da anni, lotta per valorizzare il lavoro degli allevatori sardi.
Nessuno meglio di chi lo produce sa quanta fatica ci sia dietro quei litri di latte che viene munto ogni mattina e sera, in ogni giorno dell'anno. Si tratta di un ambiente lavorativo nel quale non esistono le feste o i giorni di riposo e non importa se ci sia la pioggia, la neve o la grandine, il lavoro va svolto sempre e comunque: ma in occasione di questa lotta i pastori preferiscono buttare il latte prima anziché darlo alle industriali.
I video diventati virali in rete
Sono centinaia i video amatoriali che in questi ultimi due giorni stanno circolando in rete, video dove il latte viene buttato in terra o addirittura in mezzo alle strade. Opinioni contrastanti per questo gesto, molti sono d'accordo mentre altri lo considerano uno spreco e sostengono che sarebbe meglio donare il latte a chi ha bisogno.
Uno dei tanti video postati su Facebook si è diffuso tantissimo, in esso a parlare è un allevatore di Pozzomaggiore (SS), Andrea Rosas che, come tanti, preferisce dare il latte al suo cavallo che agli industriali. Nel video in questione spiega che il latte di pecora è uno dei più grassi in assoluto e che è difficilmente digeribile, per questo è molto difficile che sia bevuto senza essere lavorato e pastorizzato e, di conseguenza, non può essere donato così facilmente. Questo filmato è stato pure condiviso da Giorgia Meloni sul suo profilo Facebook.
Le strade bloccate dai pastori in rivolta
Già nella giornata di ieri sono state bloccate numerose strade, tra cui la Statale 131, e le cisterne son state costrette, dai pastori furiosi ed esasperati, a buttare il latte per strada.
Nelle campagna fra Villacidro e Serramanna, due persone col volto coperto e armate di spranghe hanno fermato il camion del caseificio Argiolas costringendo l'autista ad aprire i bocchettoni della cisterna svuotandone il contenuto a terra.
La speranza dei pastori è che questa protesta faccia aumentare il prezzo del latte e che il loro lavoro venga ripagato adeguatamente.