Arriva oggi un'agghiacciante scoperta avvenuta qualche ora fa. Nella città bielorussa di Brest, che conta circa 340.000 abitanti, è stata ritrovata una fossa comune con i resti di 730 ebrei, che vennero uccisi dai nazisti durante il periodo della Shoa. Durante la seconda guerra mondiale, quando i nazisti occuparono la città, questa fossa venne utilizzata per seppellire i corpi di donne, bambini ed anziani. I resti sono stati trovati per caso, infatti già lo scorso mese nel luogo erano iniziati dei lavori per la costruzione di un nuovo complesso residenziale.Nel 1941 nella città entrarono le truppe naziste e nonostante i combattimenti furono piuttosto difficili, dopo una settimana l'esercito tedesco di Hitler riuscì a prendere la città.

Pochi giorni più tardi migliaia di ebrei vennero fucilati senza alcuna pietà, successivamente sul posto fu creato un ghetto che ospitò quasi 20.000 persone.

Una scoperta emozionante

Dimitri Kaminski, che dirige le operazioni, è stato molto sorpreso dalla scoperta e non ha nascosto la sua grande emozione. Inoltre ha affermato che i resti verranno restituiti alle autorità locali per ricevere la degna sepoltura che meritano."Quando troviamo lo scheletro di un bambino o quello di una madre che tenta di proteggere il figlio, comprendiamo quello che questa gente ha provato. E non sono sentimenti gradevoli". Prima di questa scoperta altri resti erano stati trovati in diversi luoghi della città, infatti, dopo le fucilazioni del 1941, tutti gli altri ebrei vennero portati in uno dei tanti campi di concentramento per poi essere uccisi barbaramente.Oltre alle ossa sono stati trovati anche vestiti, scarpe e altri oggetti personali delle vittime sepolte.

Una tragedia che non si può dimenticare

Quella dell'olocausto è stata la tragedia più grande e importante della storia. Il genocidio di tutte quelle persone considerate "di razza inferiore" per motivi politici o razziali fu immenso. Infatti vennero uccisi non solo gli ebrei, ma anche gli omosessuali, i malati di mente, i portatori di handicap e varie persone appartenenti a dei gruppi religiosi che andavano in contrasto con la razza "ariana".

Tantissimi campi di concentramento, come quello di Aushwitz, furono allestiti e in questi le persone perseguitate venivano rinchiuse e costrette ai lavori forzati, in condizioni di vita pessime e senza cibo né acqua. Quando poi non servivano più per i lavori, venivano uccisi tramite fucilazioni, camere a gas o forni crematori, senza distinzione tra donne, bambini, uomini o anziani. Durante questo periodo vennero uccise più di 15 milioni di persone che, il 27 gennaio di ogni anno, vengono ricordate durante la giornata della memoria.