Siamo in un piccolo paesino del nord Sardegna, più precisamente a Bonorva, nella provincia di Sassari. Qui nasce la prima fabbrica che riconverte la sua produzione per la realizzazione di mascherine protettive contro il COVID-19. L'impresa in questione è "Il Ghiro", un'azienda tessile che si occupa della fabbricazione di materassi e che ha deciso di dare un enorme contributo alla popolazione. L'impresa, nata nel 1970, si trova all'entrata del paese e dopo lo scoppio della pandemia aveva mandato in cassa integrazione 30 dei suoi dipendenti, poi è arrivata l'idea delle mascherine.
La produzione ha un ritmo veloce e incalzante, si è iniziato con la creazione di 2.000 mascherine al giorno, l'obbiettivo è quello di arrivare a 10.000 entro questa settimana. Le richieste arrivate all'azienda sono già tantissime e arrivano da vari comuni, associazioni, enti e, ovviamente, anche da parte di tanti privati.
Le parole del proprietario e del sindaco
Edoardo Pietri, uno dei proprietari dell'azienda dice che si sta realizzando un dispositivo basico di uso comune, le mascherine prodotte, non saranno quindi, quelle professionali per gli addetti alla sanità. Si creeranno mascherine protettive che potranno essere utilizzate dalle persone che escono di casa per necessità, dai commercianti e dai dipendenti delle attività che sono ancora attive.
Anche il sindaco di Bonorva, Massimo D'Agostino ha dato un grande contributo e si sta impegnando molto per adottare tutte le misure necessarie alla salvaguardia del paese. "A parte l'orgoglio di avere un prodotto del genere, realizzato interamente a mano a Bonorva, sono anche contento di essere tra i primi a poterlo ammirare e sono ancora più orgoglioso di poterlo distribuire a Bonorva e ai Bonorvesi"- ha detto D'Agostino sul suo profilo Facebook- "Inizieremo oggi con le case di riposo, i medici di base, la Guardia Medica, la Farmacia gli operatori sociali, le forze dell'ordine e i dipendenti pubblici".
Le mascherine iniziano a scarseggiare
Tutta l'Italia è zona protetta, i contagi da Coronavirus continuano e l'epidemia ancora non è fermata. Sono migliaia i morti e le persone che da settimane sono costrette alla quarantena. Si può uscire solo in casi di reale necessità o emergenza, per andare a fare la spesa e per recarsi a lavoro.
Era da secoli che l'Italia non affrontava una situazione d'emergenza di questo calibro, con regioni blindate, attività chiuse e il divieto di abbracciarsi o avere un minimo di contatto fisico con gli altri. Ormai è diventato difficile procurarsi i gel disinfettanti o le mascherine protettive. La Lombardia continua a lottare e inoltre iniziano a scarseggiare anche le scorte di mascherine a più alta protezione, utilizzate nelle terapie intensive.