Ennesimo episodio di bullismo, con ogni probabilità legato anche all'omofobia, questa volta verificatosi in Sardegna. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, un ragazzo di 17 anni e la sua amica 18enne sono stati insultati, offesi e poi perfino picchiati, forse proprio a causa del loro orientamento sessuale, da altri giovani della stessa età.
La vicenda risale allo scorso venerdì sera: i due si trovavano in piazza Deledda a San Sperate, non lontano da Cagliari, quando improvvisamente sarebbero stati aggrediti e percossi dal branco, formato da almeno quattro minorenni.
I bulli non si sarebbero limitati a deridere pesantemente e colpire i malcapitati, ma uno di loro ha anche ripreso il pestaggio con un telefonino: poche ore dopo le immagini della bravata hanno iniziato a circolare tra gli adolescenti del posto, finendo anche sui social network.
Un’aggressione che potrebbe essere motivata dall’omofobia
Mentre il minore e la sua amica si stavano recando ad un appuntamento con alcuni conoscenti, sarebbero stati circondati dai quattro che avrebbero iniziato a provocarli e prenderli in giro.
In pochi attimi i ragazzi dalle parole sarebbero passati alla violenza: come si vede anche nel filmato, il 17enne è stato raggiunto da calci, schiaffi e pugni, mentre l’amica tentava di difenderlo, frapponendosi tra lui e gli assalitori.
Ma non ci sarebbe stato nulla da fare: visto che i bulli continuavano, la coppia di amici avrebbe deciso di allontanarsi, ma sarebbe stata inseguita e nuovamente attaccata.
A quel punto i due avrebbero reagito alle percosse, riuscendo a far allontanare la banda. A quanto pare non tutti i componenti del gruppo avrebbero partecipato alla rissa; ma di certo nessuno ha tentato di fermare i compagni ed anzi, come detto, uno di loro ha avuto l’idea di realizzare un filmato.
I responsabili rischiano di essere incriminati per lesioni e diffamazione
Come spesso accade, il video si è rapidamente diffuso tra i ragazzi della zona, inizialmente sui telefonini ed in seguito con molte condivisioni anche sui social network. Dopo esserne stato informato, il 17enne, che già aveva raccontato al padre l’accaduto non appena era tornato a casa, si è presentato con il genitore in caserma per riferire ai carabinieri della sua brutta avventura.
Tuttavia i due hanno preferito non sporgere querela.
Ma i militari dell’Arma hanno deciso di procedere d’ufficio, dato che la vicenda coinvolge un minorenne. Adesso i quattro bulli, rischiano di essere denunciati per lesioni personali ed anche per diffamazione, visto che hanno diffuso il video con gli insulti e le violenze.
Il paese, come spesso accade in questi casi, si sarebbe spaccato sulla vicenda: alcuni, anche sui social, pur condannando il branco, negano la matrice omofobica dell'aggressione, minimizzando l'accaduto e riducendo il tutto ad un diverbio tra adolescenti. Altri invece sono convinti della sincerità dei due ragazzi assaliti: comunque adesso saranno la forze dell'ordine a ricostruire i fatti, ristabilendo la verità.