Si è chiuso nelle scorse ore il cerchio intorno al terribile fatto di cronaca avvenuto intorno alle ore 2:00 del 25 aprile a Maglie, nel leccese, dove un ragazzo di 28 anni, Mattia Capocelli, è stato ucciso da un colpo di pistola sparato da distanza ravvicinata mentre si trovava vicino ad un camion fast-food nella prima periferia magliese, in via Don Luigi Sturzo. Il killer, fino ad ora senza identità, intorno alle ore 12:00 di ieri, giorno dedicato alla Liberazione d'Italia, ha raggiunto la caserma dei Carabinieri di Maglie, e accompagnato dal suo avvocato, Dimitry Conte, ha confessato il crimine.
Si tratta di Simone Paiano (disoccupato e già noto alle Forze dell'Ordine), un 25enne del posto. Agli inquirenti ha raccontato di aver agito per difesa, in quanto poco prima c'era stata una violenta lite tra la vittima e alcune altre persone, incluso Capocelli stesso. Secondo la sua dichiarazione, alcuni ragazzi lo avrebbero accerchiato, minacciandolo con un coltello ed un machete.
Forse un'imboscata
I Carabinieri vogliono comunque ancora vederci chiaro su quanto accaduto. Secondo una prima ricostruzione dei fatti riportata dai media locali, Capocelli ed altri ragazzi avrebbero sequestrato il fratello di Paiano perché, forse per un regolamento di conti, si doveva presentare da solo.
A scatenare la violenta reazione del 25enne sarebbe stato poi anche un altro brutto gesto, ovvero quel del lancio di un panino, che qualcuno gli avrebbe gettato addosso. Proprio quei resti di cibo erano ancora presenti sull'asfalto, e sono stati rilevati anch'essi dai Carabinieri. Gli agenti hanno bloccato la via in cui è avvenuto l'episodio per circa tre ore, immediatamente sono stati visti anche i filmati delle telecamere dell'istituto scolastico che si trova vicino al luogo della sparatoria, che hanno ripreso quei drammatici momenti e consentono agli inquirenti di confermare, almeno in parte, l'assurda vicenda. Inoltre sono emersi ulteriori particolari: Capocelli è stato portato da alcuni amici in ospedale, a Scorrano, dove poi è morto intorno alle 3:15 di ieri.
Nessuna chiamata di soccorso è partita da via Don Luigi Sturzo. I sanitari hanno fatto di tutto per salvare la vita a Mattia, ma purtroppo non c'è stato nulla da fare: troppo grave la ferita d'arma da fuoco riportata alla gola.
Una famiglia molto stimata in paese
La vittima, così come tutta la sua famiglia, è molto conosciuta in paese. La madre, Mary Piccinno, lavora in ospedale a Scorrano come addetta alle pulizie, mentre il padre, Luciano Capocelli, è un imbianchino. I famigliari sono davvero rimasti sconvolti per la tragedia che gli ha colpiti. Nessuno si aspettava che una banale lite potesse trasformarsi in un dramma assurdo. Certo, sono ancora tutti da chiarire i motivi che hanno portato all'omicidio del 28enne.
Le indagini in questo senso procedono a ritmo spedito, e non è escluso che nelle prossime ore possano emergere altri particolari sulla sparatoria magliese. Paiano è stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario, e si trova attualmente presso la casa circondariale di "Borgo San Nicola" di Lecce.