Jean-Claude Romand tornerà presto libero. L'uomo, oggi 65enne, nel 1993 sterminò la famiglia (i genitori, la moglie ed i due figli) solo per coprire una vita di debiti e bugie. Sebbene sia stato condannato all'ergastolo, nei giorni scorsi la Corte d'Appello di Bourges ha deciso di accogliere l'istanza di libertà presentata dai suoi legali. Come riportato dal quotidiano francese Le Figaro, la sentenza diventerà esecutiva il 28 giugno. La sua vicenda ispirò anche il libro di Emmanuel Carrère e l'omonimo film con Daniel Auteuil.
Una vita di bugie
Jean-Claude Romand, nato a Lons-le-Saunier (Giura) nel 1954, negli anni era riuscito a costruire un incredibile castello di bugie.Tutti lo credevano un brillante ricercatore dell’Oms, un marito affettuoso ed un padre modello.
Diceva di avere amicizie importanti e si concedeva una vita agiata.
In realtà era un solo un abile bugiardo ed un manipolatore. Dopo aver conseguimento il baccalauréat (ossia la Maturità) Romand si era iscritto alla Facoltà di Medicina dell'università di Lione ma, dopo aver fallito più volte gli esami d'ammissione al secondo anno, abbandonò gli studi ed iniziò a raccontare a genitori ed amici, una bugia dopo l'altra. Era riuscito a far credere a tutti non solo di essere diventato un medico, ma addirittura di essere stato assunto presso l'Organizzazione mondiale della sanità di Ginevra. Ogni mattina si metteva giacca e cravatta, prendeva la sua valigetta ed usciva di casa. Diceva di recarsi in ufficio ma, in realtà, trascorreva le sue giornate seduto in macchina, senza far nulla.
Per mantenere la famiglia e per concedersi i lussi che tanto amava, ma che ovviamente non poteva permettersi, millantava vantaggiosi investimenti riservati ai funzionari dell'organizzazione svizzera. Si era trovato anche un'amante, Chantal, e l'aveva convinta a dargli migliaia e migliaia di franchi. Quando la donna ed altri conoscenti cominciarono a chiedergli gli interessi promessi, Jean-Claude Romand iniziò a comprendere che le sue mille bugie stavano per essere scoperte.
Gli omicidi
L'8 gennaio del 1993, l'uomo - all'epoca 38enne - acquistò un fucile e, il giorno seguente, sterminò la sua famiglia. Dopo aver ucciso la moglie Florence, 37 anni, con un corpo contundente (probabilmente un mattarello), raggiunse la camera da letto dei bambini (Caroline di 7 anni e Antoine di 5) e, mentre dormivano ancora, li uccise a fucilate.
Il giorno seguente sparò ai genitori e poi provò ad eliminare anche l'amante (che viveva a Parigi). La donna, però, riuscì a mettersi in salvo. Ritornato nella sua abitazione, Jean-Claude Romand inscenò un incendio e tentò il suicidio con i barbiturici. I vigili del fuoco lo trovarono nell’ingresso, in coma e, in extremis, riuscirono a salvarlo.
Le indagini della polizia ben presto fecero emergere l'inquietante verità. Inizialmente il finto medico disse che aveva agito in preda ad un raptus di follia, ma ulteriori accertamenti chiarirono che i delitti erano stati premeditati. Ora, 26 anni dopo la strage che sconvolse la Francia, Jean-Claude Romand lascerà il carcere e ritornerà ad essere un uomo libero.
Dopo un primo rifiuto della magistratura, la Corte d’appello di Bourges gli ha infatti riconosciuto la "condotta esemplare di detenuto". Per 24 mesi dovrà indossare un braccialetto elettronico e per i prossimi 10 anni sarà sottoposto a misure di controllo.