Sulla morte di Imane Fadil, la modella che nei processi sulle serate 'piccanti' organizzate ad Arcore aveva testimoniato contro Silvio Berlusconi, ci sono ancora molti punti oscuri. Proprio per chiedere di fare chiarezza su questa vicenda John Pisano, l’amico che la ospitò a casa sua negli ultimi mesi di vita, restandole accanto fino alla fine, ha rilasciato un’intervista a Corriere della Sera e Repubblica.

E ai due quotidiani, il 55enne di origini siciliane ha raccontato soprattutto un episodio: la sera del 16 gennaio 2019 Imane cominciò a stare male dopo essere stata a cena con un uomo. Chi sia questa persona Pisano non può dirlo, perché c’è un’inchiesta per omicidio in corso, ma afferma che nei giorni successivi le condizioni di salute della 34enne peggiorarono progressivamente fino al decesso avvenuto lo scorso primo marzo.

John Pisano aveva conosciuto Imane Fadil nel 2012

John Pisano e Imane Fadil si erano conosciuti a Milano nel 2012. L’uomo abitava a Rozzano, nell’hinterland milanese, dove impartiva lezioni private d’inglese per mantenersi, dopo aver girato il mondo per 30 anni come volontario in missioni umanitarie; invece la modella marocchina, entrata in Italia nel 1989 all’età di 4 anni, a Milano ci era arrivata nel 2004 con l’aspirazione di diventare giornalista sportiva.

La ragazza aveva contattato Pisano perché voleva perfezionare il suo inglese, e già dai primi incontri tra i due era nato un feeling particolare, sfociato in un’amicizia sana e senza nessun coinvolgimento sentimentale. All’epoca lei era già coinvolta nel processo Ruby, dove aveva riferito dei balletti 'piccanti' nella residenza brianzola di Berlusconi. Imane aveva raccontato ai giudici di come, per inseguire il suo sogno, era finita nel giro di Lele Mora ed Emilio Fede, che nel 2010 la portarono ad Arcore per presentarla al politico. L’allora Primo Ministro regalò anche a lei dei soldi, 7mila euro in due tranche, ma Pisano sostiene che l’amica, definita “ragazza di altissima moralità”, avesse accettato gli inviti a Villa San Martino solo per ragioni professionali.

La testimonianza contro Berlusconi mette nei guai Imane Fadil

La modella aveva riferito ai giudici anche di aver ricevuto pressioni affinché ritirasse la sua testimonianza. Per questo aveva iniziato a lavorare di meno: nell’ambiente della moda e dello spettacolo era additata come “una delle olgettine”, il gruppo di ragazze a disposizione dell’ex Cavaliere per le sue serate “bunga bunga”. E questo la faceva soffrire: si vergognava di essere accomunata alle protagoniste delle serate di Arcore.

È quanto racconta ancora Pisano nelle due interviste, sostenendo che ormai intorno alla modella era stata fatta terra bruciata, tanto che non riusciva più a lavorare. Perciò, viste le difficoltà economiche della ragazza, l’aveva convinta a trasferirsi a casa sua, dove era andata a vivere dallo scorso ottobre.

Il malessere dopo la cena con quell’uomo

A questo punto John Pisano riassume gli ultimi mesi di vita che Imane condivide con lui. Racconta che si erano presi entrambi l’influenza, che sembrava esser stata superata. Poi c’era stata l’udienza del 14 gennaio del processo Ruby, dalla quale la ragazza era uscita piuttosto arrabbiata: la sua richiesta di costituirsi parte civile era stata respinta dai giudici. In quella circostanza la 34enne rilasciò un’intervista a un giornalista di Repubblica, di cui esiste il video su Youtube.

Imane Fadil appare molto turbata e amareggiata: ancora una volta rivendica di essere diversa dalle altre ragazze coinvolte nel processo; si dice fiera di aver testimoniato contro Berlusconi; infine parla di un libro che ha scritto e che contiene rivelazioni scottanti che nessuno vuole pubblicare.

Pisano racconta che poi, due giorni dopo, la ragazza va a cena con un uomo, uno del suo ambiente. Tornata a casa, si sente male e vomita, ma dice che ha solo bevuto un bicchiere di vino e mangiato un’insalata. I giorni successivi il malessere persiste e i due amici pensano a una ricaduta dell’influenza. Solo che i giorni passano e Imane sta sempre peggio, ma rifiuta di andare in ospedale: teme che possano farle del male perché la sua testimonianza al processo ha dato fastidio.

Così si arriva a fine gennaio, quando John convince la ragazza a farsi ricoverare. In ospedale i medici eseguono i dovuti controlli clinici e scoprono che ha polmoni, fegato e un rene danneggiati; mentre gli esami ematici rivelano la presenza di cinque metalli nel sangue.

I dottori sospettano che la ragazza sia preda di una forte intossicazione, allora John e Imane fanno mente locale e risalgono alla sera del 16 gennaio, a quella cena dopo la quale la donna era stata male. Ma ormai la situazione è compromessa e lo staff medico non riesce a salvarla: Imane Fadil si spegne il primo marzo 2019 dopo un mese e mezzo di atroci sofferenze.

Ora John Pisano chiede giustizia per questa ragazza, morta in circostanze quanto meno sospette, probabilmente trovatasi in una situazione più grande di lei in cui era stata spinta dalla sua aspirazione di far carriera in tv.