Una morte, che come è comprensibile che sia, non riesce a dare pace alla madre della vittima. Per questa ragione, il decesso di un piccolo bambino di appena tre anni, avvenuto lo scorso 18 marzo presso l'ospedale Santobono di Napoli, potrebbe diventare un vero e proprio caso. Il bambino era stato sottoposto ad un intervento chirurgico per provare ad asportare il cancro che lo aveva colpito al cervelletto, ma purtroppo a seguito dell'operazione si sono verificate delle complicazioni che alla fine lo hanno portato ad esalare il suo ultimo respiro.
Secondo quanto riferiscono i media locali, dopo le accuse lanciate dalla donna, Valentina Loffredo, nei giorni scorsi, la struttura sanitaria si è voluta difendere attraverso una nota, parlando di cure adeguate nei suoi confronti. Tutto questo ha portato all'apertura di un'inchiesta interna nel tentativo di fare luce sulla vicenda.
Tragedia a Napoli: muore un bambino di appena tre anni, le accuse della madre all'ospedale
La donna ha spiegato che il suo bambino è arrivato presso l'ospedale Santobono di Napoli nella giornata di martedì 12 febbraio, in quanto da diverso tempo soffriva di alcuni problemi fisici.
Dopo che i medici lo hanno sottoposto a vari accertamenti, gli era stata riscontrata la presenza di un tumore al cervelletto. Siccome era necessario intervenire velocemente, dopo appena tre giorni si è deciso di sottoporlo all'operazione di asportazione. La donna ha proseguito raccontando come dal momento in cui il bimbo è uscito dalla sala operatoria, è passato un mese e alla fine ha perso la vita a causa di una infezione. In tutto quel periodo, secondo la madre della vittima, ci sarebbero state diverse carenze da parte dell'ospedale napoletano. Sul caso, quindi, è intervenuto anche il consigliere regionale, Francesco Emilio Borrelli, il quale ha chiesto che venisse avviata l'inchiesta.
La risposta da parte dell'ospedale di Napoli all'interno di una nota
A seguito di tutto ciò, quindi, la struttura sanitaria "Santobono" di Napoli, ha deciso di diffondere una nota in cui viene specificato che il decesso del bimbo è avvenuto a causa di complicanze che sarebbero correlabili alla grave situazione di base legati alla complessità del decorso a seguito dell'intervento.
Si legge come nel corso della sua degenza nel reparto di rianimazione, il piccolo avrebbe ricevuto tutte le cure necessarie da parte dello staff medico, utilizzando una dotazione di strumenti ottimale. Nella nota si legge ancora come le accuse portate avanti dalla donna, non sarebbero corroborate da alcuna evidenza. In ogni caso, verrà effettuata una revisione delle varie fasi della degenza del bimbo per garantire fino in fondo che ci sia stata l'adeguata assistenza nei suoi confronti.