La Squadra Mobile di Palermo ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 13 persone, tutte ritenute affiliate al sodalizio criminale nigeriano, ritenuto di stampo mafioso, "Eiye". Secondo quanto si apprende dalla stampa locale e nazionale, l'operazione dei militari è scattata a seguito della denuncia di una ragazza nigeriana che è stata vittima di tratta e sfruttamento della prostituzione, due attività in cui il clan sembra essere particolarmente attivo.
Da qui sono scattati una serie di controlli, che hanno permesso agli inquirenti di scovare una casa a luci rosse nello storico quartiere di Ballarò. Anche le dichiarazioni di due pentiti, sempre nigeriani, sarebbero state fondamentali per gli arresti eseguiti poche ore fa.
Arresti su tutto il territorio nazionale
Le ordinanze di custodia nei confronti dei presunti affiliati al sodalizio criminale sono state emesse dalla Dia (Direzione Investigativa Antimafia), ed eseguite, come detto, dalla Polizia. Nel corso dell'attività investigativa, gli inquirenti hanno potuto constatare di come il clan avesse ramificazioni su tutto il territorio nazionale.
Gli arrestati infatti sono stati trovati sparsi in tutta la penisola, la maggior parte di loro, ben sette soggetti, sono stati arrestati nello stesso capoluogo siciliano. Gli altri pare avessero lasciato la Sicilia da qualche tempo: due di loro sono stati rintracciati nel napoletano, precisamente a Castelvolturno, uno a Treviso e un'altro a Vicenza.
Già in passato il sodalizio criminale noto come "Black Axe", sempre nigeriano, era stato decimato con una serie di arresti eseguiti in varie località d'Italia. L'indagine in questione ha anche confermato di come questo gruppo abbia dei clan sparsi per tutto il mondo, questi ultimi si chiamano "nest", ovvero "nidi". Per entrare a far parte di questo sodalizio criminale bisogna superare numerosi rituali, spesso a carattere magico - esoterico.
E proprio uno di questi è stato registrato da una microspia installata a tal proposito dagli investigatori.
Il rituale
Fa veramente rabbrividire la registrazione che gli strumenti elettronici hanno effettuato al Ballarò. Secondo quanto riferisce anche Repubblica, l'iniziato che entra a far parte del clan viene letteralmente spogliato, poi su di lui viene usata violenza, in particolare gli vengono tirati calci e pugni. E non è finita qui, perché quest'ultimo poi, al termine del rito, viene costretto a bere un intruglio composto dal suo sangue e dalle sue lacrime. Qualcosa che mette davvero i brividi. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha dichiarato che i clan africani stanno crescendo sempre di più nel nostro Paese, e si dice molto soddisfatto del blitz eseguito questa mattina.