Il titolo l’avrete letto tutti in questi giorni: “Si addormenta sul materassino in Calabria, ritrovato in Sicilia”. Infatti i media hanno riservato molto spazio alla storia di Luigi Vazzana, giovane di 28 anni che nel pomeriggio di sabato 17 agosto si è appisolato in mare mentre era sul suo materassino davanti alla spiaggia di Scilla, sulla costiera calabrese dello Stretto di Messina, per poi essere recuperato dai soccorritori dopo nove ore, a tarda notte, quando ormai era quasi arrivato in Sicilia.
Adesso però il Corriere della Sera esprime molti dubbi sulla vicenda, che potrebbe perfino risultare una bufala: infatti sono molti gli elementi che portano a non credere alla versione dei fatti raccontata dal protagonista. Innanzitutto i carabinieri, insieme ad alcuni gestori di lidi balneari della zona, hanno smentito le notizie inizialmente diffuse dalla Capitaneria di Porto di Reggio Calabria: il naufrago sul materassino non sarebbe stato ritrovato a diverse miglia dalla costa, ma solo a qualche centinaio di metri dalla riva. Lo avrebbero recuperato tra gli scogli, davanti al Castello Ruffo, in una zona poco distante da dove si era tuffato.
I dubbi sulla versione di Luigi
Inoltre quel giorno, come ha confermato anche la Guardia Costiera, il mare era particolarmente calmo e non c’era nemmeno un po’ di vento; quindi sembra difficile che le correnti siano riuscite a spingere tanto al largo il materassino. Luigi aveva spiegato di essersi addormentato per poi essersi risvegliato in alto mare in mezzo allo Stretto, sul materassino ormai bucato. Ma il Corriere della Sera elenca le numerose lacune di questa versione: appare infatti difficile che un uomo appisolato su un materassino non venga facilmente trovato, perché quel tratto è affollato quotidianamente da centinaia di imbarcazioni, dalle più piccole fino alle navi di crociera. Inoltre sembra strano che nessuno l’abbia notato, anche perché ci troviamo nel periodo in cui i pescatori cacciano il pesce spada sulle feluche, caratteristiche imbarcazioni dotate di torrette di avvistamento alte ben dieci metri.
Va aggiunto anche che dalla zona in cui è stato ritrovato il giovane avrebbe potuto raggiungere la riva a nuoto abbastanza facilmente, oppure salire sugli scogli in mezzo al mare e da lì chiedere aiuto, invece che rimanere a lungo sul materassino, una volta risvegliatosi.
Le operazioni di soccorso
Gli amici di Luigi che erano con lui in spiaggia, non vedendolo più rientrare, hanno chiesto aiuto, allarmati. Immediatamente è stata avvertita la Capitaneria di Porto di Reggio Calabria, che ha allertato un gommone e tre motovedette. Nel corso dell'operazione sono intervenuti anche da Messina, con un’altra unità navale. Inoltre un elicottero, alzatosi in volo da Catania, ha perlustrato la zona dall’alto.
Le ricerche sono proseguite per diverse ore, in una vasta area fino a due miglia dalla costa di Scilla. Poi, quando ormai era notte fonda, finalmente il gommone si sarebbe avvicinato a riva e lì avrebbe individuato il disperso che è stato riaccompagnato a terra, dove lo aspettavano gli amici ed i genitori.