Non si sarebbe trattato di omicidio volontario e Matteo Scapin andrà ai domiciliari. Secondo il giudice delle indagini preliminari Vito Di Vita, l'operaio 33enne bergamasco non avrebbe avuto intenzione di uccidere Luca Carissimi (21 anni) e Matteo Ferrari (18 anni). I due ragazzi sono stati travolti dalla Mini Cooper guidata dal giovane di Curno. mentre, a bordo della loro Vespa percorrevano la Cremasca.
Poco prima, in discoteca, i tre avevano avuto una lite.
Arresti domiciliari per Matteo Scapin
Ieri mattina alle ore 7, nel carcere di Bergamo, Matteo Scapin, accusato di aver travolto e ucciso con la sua auto due ragazzi in moto, ha sostenuto l'interrogatorio di convalida dell’arresto. Al termine, il Gip Di Vita ha deciso di riqualificare il reato da duplice omicidio volontario (contestatogli dal pm Raffaella Latorraca) ad omicidio stradale aggravato. L'operaio 33enne, dunque, andrà agli arresti domiciliari. L'uomo, davanti al Gip ha asserito: "Non volevo uccidere: ho sentito un botto e sono andato nel panico".
Il botto a cui Scapin - assistito dai legali Riccardo Tropea e Anna Marinelli - ha fatto riferimento è quello che ha mandato in frantumi il lunotto posteriore della sua auto dopo che ha lasciato il parcheggio della discoteca Setai di Orio al Serio e prima del tragico schianto. Gli amici di Luca e Matteo, i primi ad arrivare sul luogo dell'incidente e a chiamare i soccorsi, hanno raccontato agli inquirenti che né loro né i due ragazzi morti hanno infranto il vetro della Mini (nonché il probabile fattore scatenante della furiosa reazione di Scapin). La loro versione, però, contrasta nettamente con quella fornita dalla fidanzata dell'operaio di Curno. La giovane, infatti, ha dichiarato che il lunotto sarebbe stato mandato in pezzi proprio da Luca e Matteo.
C'è grande attesa, dunque, non solo per i risultati dell'autopsia, ma anche per la perizia cinematica (volta a ricostruire l'esatta dinamica dell'impatto).
Il dolore dei parenti e degli amici
Matteo Ferrari e Luca Carissimi erano nati e cresciuti nel quartiere di Borgo Palazzo (Bergamo). Entrambi giocavano nell’Olimpia, la squadra di calcio della parrocchia di Sant’Anna ed erano amici praticamente da sempre. Sabato avevano raggiunto in Vespa la discoteca Setai di Orio. Con loro c'erano anche altri ragazzi della comitiva: doveva essere una serata di svago, leggerezza e divertimento ed invece si è trasformata in una tragedia. Forse per un apprezzamento non desiderato ad una ragazza i due giovani hanno litigato con Matteo Scapin.
Poi, mentre rincasavano lungo la Cremasca, all'altezza di Azzano San Paolo, l'auto del 33enne li ha tamponati e travolti. Luca è morto sul colpo, Matteo, invece, ha lottato per un giorno interno, poi nella mattinata di lunedì, è spirato all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Parenti ed amici dei due ragazzi non riescono a darsi pace. Don Eliseo Pasinelli, parroco del quartiere, colpito dai tanti giovani che si sono stretti al dolore delle famiglie Ferrari e Carissimi, spera di poter celebrare i funerali di Matteo e Luca insieme.