Il 6 agosto era spuntato a Taormina un murales raffigurante Carola Rackete intitolato "Santa Carola protettrice dei rifugiati", ad opera di Tvboy - artista palermitano con sede a Barcellona - già conosciuto per il suo recente lavoro del bacio Di Maio-Salvini. In un'intervista ha affermato che l'idea per la realizzazione sia nata dal ringraziamento del Ministro degli Interni alla "Beata Vergine Maria".

Appena due giorni dopo la sua inaugurazione è stato violentemente deturpato: sia il volto di "Madonna Carola", sia quello del bambino africano che teneva in braccio, con tanto di giubbotto salvagente e cassetta di primo soccorso, sono stati oscurati con una bomboletta spray di colore nero.

Si presume che l'atto vandalico sia stato commesso da qualche attivista della Lega e successivamente rivendicato da Giuseppe Perdichizzi, avvocato siciliano ed esponente regionale del partito, il quale ha anche pubblicato una foto e un aggiornamento di stato su Facebook dopo la deturpazione, entrambi rimossi dopo la polemica.

Il messaggio di Perdichizzi

L'esponente ha poi incollato vicino all'opera ormai danneggiata un biglietto contenente un messaggio in un italiano sgrammaticato: "Noi stiamo col lo stato italiano e con la guardia di finanza, gli assassini in galera. Prima gli italiani e con chi li difende, grazie Matteo".

Non è passato inosservato l'errore che è stato volutamente fatto notare nei commenti del post sul profilo Facebook, assieme alla nascita di un piccolo movimento di "ribellione" nel quale sono state pubblicate senza alcun freno tutte le foto del murales ancora intatto.

Il web si è infine diviso in due parti: nella prima alcuni soggetti hanno giustificato l'atto, dichiarando il loro sostegno all'avvocato e accusando nuovamente il capitano della Sea Watch come responsabile dello sbarco illegale dei migranti e dello speronamento dell'imbarcazione della Guardia di Finanza; nella seconda invece è stato ritenuto inammissibile poiché contro la libertà di espressione.

Il partito provinciale prende le distanze

Il commissario provinciale della Lega di Messina, Matteo Francilia, ha tuttavia preso le distanze da tale gesto, infatti in un'intervista rilasciata ha dichiarato quanto segue: «Potrà essere anche un simpatizzante della Lega, ma nulla lo legittima ad agire in questo modo e soprattutto a nome del partito ...

La Lega mai legittimerà sterili azioni vandaliche».

Poco dopo l'approvazione del Decreto Sicurezza Bis, sembra proprio che l'avvocato abbia voluto commettere questo atto per rivendicare personalmente il successo del partito, noncurante delle conseguenze che avrebbe scaturito, magari in cerca di approvazione da parte di qualche suo seguace.