La Polizia di Stato di Mestre, in provincia di Venezia, ha comunicato di aver arrestato un ragazzo di 18 anni che nella serata del 20 novembre scorso si sarebbe reso responsabile di una rapina con relativa aggressione nei confronti di un ragazzo più piccolo di lui. Secondo quanto riferisce la stampa locale, il 18enne è di nazionalità tunisina e al momento della rapina si trovava in compagnia di una minore.

Tutto è cominciato due sere fa, quando la vittima del furto si è presentata presso gli uffici della Polfer di Mestre, dove ha denunciato quanto era avvenuto. Il giovane era letteralmente in lacrime. Gli agenti lo hanno ascoltato e lui ha fornito un preciso idenkit del malfattore, individuato poi nel giovane arrestato, già noto per precedenti penali simili.

Il 18enne alla Polizia: 'Vi sparo come a Trieste'

Il bottino del furto perpetrato dal tunisino sarebbe davvero irrisorio: circa 20 euro, almeno così riferisce la testata giornalistica locale online, Venezia Today. L'aggressore, dopo aver ottenuto quello che voleva non si sarebbe fermato e avrebbe preso a calci la vittima.

Gli inquirenti si sono messi subito sulle sue tracce e infatti lo hanno trovato in pochissimo tempo: una volta nelle mani degli agenti il giovane è stato condotto negli uffici delle Forze dell'Ordine dove ha cominciato ad andare visibilmente in escandescenza. Mentre attendeva il suo turno nella sala d'aspetto ha inveito contro i poliziotti, rompendo anche una porta. A questo punto, visto che lo stesso non ne voleva sapere di calmarsi, è stato condotto presso la camere di sicurezza della stessa Questura di Mestre. Ciò non è bastato a placare la sua ira, anzi, ha intimato ai poliziotti di non avvicinarsi altrimenti avrebbe commesso una follia, ovvero gli avrebbe rubato le pistole e avrebbe sparato contro di loro, proprio come ha fatto diverse settimane fa un cittadino colombiano a Trieste.

In quell'occasione due agenti perirono sotto i colpi d'arma da fuoco.

Rimesso in libertà

A questo punto nei suoi confronti è scattato l'arresto: è stato condannato a due anni con pena sospesa e poi rimesso in libertà. Per la giovane che era con lui non si sono presi dei provvedimenti giudiziari, in quanto è una ragazzina di 12 anni, la quale inizialmente ha dichiarato di avere 16 anni. Poi i poliziotti hanno carpito la sua fiducia e quindi la ragazzina ha ammesso la sua reale età. Dell'episodio sono stati avvisati i suoi genitori e a loro i poliziotti hanno ricordato che si deve vigilare sempre sui propri figli. La ragazzina è domiciliata a Padova. Sicuramente nelle prossime ore, o al massimo nei prossimi giorni, si potranno conoscere ulteriori dettagli su questo brutto episodio.