Prosegue l’inchiesta sulla tragedia che ha colpito lo scorso 18 ottobre la Scuola primaria "Giovanni Battista Pirelli", in via Goffredo da Bussero, nel quartiere della Bicocca a Milano. Quel giorno un alunno di nemmeno sei anni, Leonardo Acquaviva, è precipitato dalla tromba delle scale dell’istituto, compiendo un volo di 10 metri. Secondo i magistrati, il bimbo aveva chiesto alle maestre di uscire dalla classe per andare in bagno, ma poi era salito su una sedia e si era sporto dalla ringhiera, perdendo l’equilibrio.
Il piccolo era stato ricoverato in gravi condizioni in ospedale, dove è morto dopo pochi giorni, il 22 ottobre. In queste ore è trapelata la notizia dei primi indagati per i reati di omessa vigilanza e omicidio colposo: sarebbero le due insegnanti presenti in aula quella mattina – la maestra di ruolo, 42 anni, e quella di sostegno, 47enne – e una bidella di 58 anni.
La ricostruzione della tragedia
In queste settimane i magistrati, per fare chiarezza sull’accaduto, hanno ricostruito i momenti cruciali della tragedia, sin da quando – verso le 9.40 – Leonardo ha ripetutamente chiesto di andare in bagno.
In quel momento erano presenti in aula la maestra di inglese e un’insegnante di sostegno, che adesso risultano indagate. Le due lo hanno lasciato andare, sapendo che fuori dalla classe c’era la bidella, una collaboratrice esperta dell’istituto, anche lei finita sotto inchiesta. Purtroppo in quel momento c’erano diversi bambini a cui badare, così la donna ha permesso al piccolo di tornare in classe da solo. In quei pochi secondi si è compiuto il dramma: una volta uscito dal corridoio, Leonardo ha visto la sedia da ufficio, un modello di quelli con le rotelle, rimasta incustodita nei pressi della postazione della bidella. Così l’ha utilizzata per sporgersi dal parapetto della tromba delle scale, forse per guardare i bambini di una classe che in quel momento stavano rientrando dalla palestra.
Tutto è accaduto velocemente: “Ho visto un’ombra cadere nel vuoto e ho intuito cosa stesse avvenendo – ha dichiarato al Corriere della Sera la docente che accompagnava quei bimbi – subito riportato gli alunni in aula e ho cominciato a gridare”.
L’esperimento giudiziale sulla sedia della bidella
Nei giorni scorsi si sono svolti gli interrogatori delle indagate, nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla pm Letizia Mocciaro: le tre avrebbero confermato la ricostruzione degli inquirenti. Al momento non si esclude il possibile coinvolgimento di altre persone, in base alle attuali norme che regolano le competenze sulla vigilanza. Secondo i magistrati le due maestre e la bidella avrebbero dovuto sorvegliare meglio il bambino e non lasciarlo da solo, nemmeno per pochi istanti, com’è invece accaduto.
Inoltre in queste settimane è stato realizzato un esperimento giudiziale, in base al quale Leonardo, che era alto un metro e dieci, non avrebbe potuto scavalcare la ringhiera se non fosse salito sulla sedia della collaboratrice, che doveva rimanere in un gabbiotto e che invece quella mattina era stata lasciata incustodita.