Papi contro in Vaticano: il pontefice emerito Benedetto XVI cita i padri della Chiesa per condurre l'ultima battaglia teologica che può mettere in discussione uno dei fondamenti della gerarchia ecclesiastica: il celibato. L'ira del predecessore dell'attuale pontefice Bergoglio è rivolta contro il documento, prossimamente in uscita, che è il risultato finale del sinodo sull'Amazzonia, che ha messo le carte in tavola su un aspetto delicato.
Infatti, dalla discussione di ottobre è nata l'esigenza di attuare in questa immensa regione del continente latino - americano, una azione di evangelizzazione missionaria, in quanto sprovvista di sacerdoti per celebrare i sacramenti. Per scongiurare eventuali effetti nefasti sulla possibile apertura al sacerdozio di persone sposate, il papa emerito ha scritto un libro a quattro mani con il cardinale Robert Salah. Per lui il "farsi eunuco per il regno dei cieli" è un insegnamento ancora valido, che ogni volta viene messo in discussione per esigenze pastorali.
Benedetto XVI lancia il suo attacco teologico
E' un accorato appello che il teologo, già pastore universale di santa romana chiesa, ha lanciato. Grazie alla pubblicazione di un volume, redatto in francese dalla casa editrice Fayard, dal titolo piuttosto significativo, ed in libreria dal 15 gennaio. c'è la ferma presa di posizione intransigente di papa Ratzinger, contro quella piuttosto possibilista di papa Bergoglio. Per questo ha chiesto ad un porporato di aiutarlo in questa battaglia teologica: il frutto di questa collaborazione porta il titolo di "De profondeurs des nous coeurs" - "Dalla profondità dei nostri cuori", del quale il quotidiano francese Le Figaro ha dato un ampia anticipazione.
L'oggetto del contendere è il controverso documento dove si prevede l'ordinazione di uomini sposati
Papa Francesco deve prendere una decisione importante sulla questione della pastorale evangelizzatrice della regione sudamericana, nota alla Santa Sede per le difficoltà di poter usufruire di un congruo numero di sacerdoti e religiosi consacrati preti per portare avanti le primarie necessità di gestione dei sacramenti. Sul suo tavolo di lavoro si trova la stesura finale del documento, votato con 124 voti a favore contro 41. Ma gli impegni hanno avuto la meglio, e quindi è ancora bloccata la firma da apporre come placet definitivo. L'emerito papa Ratzinger, in collaborazione con il porporato di origine africana, ha preso la palla in balzo per forzare la mano del suo successore per non apporvi il suo autografo papale, che permette di fatto una apertura storica all'ordinazione, in particolari circostanze, di diaconi sposati come sacerdoti.
In passato l'ufficio di parroco in questi territori è stato svolto, con buon profitto, da diaconi e da suore, mentre i sacerdoti disponibili, liberati dall'incarico amministrativo, sono stati più liberi di dedicarsi all'amministrazione dei sacramenti e alla predicazione. Ma adesso i fedeli vogliono di più e Papa Francesco si accinge a concederlo. Papa Bendetto XVI, usando il suo adorato Sant'Agostino, di cui è un profondo conoscitore, ha detto pubblicamente che non può tacere, anzi è fermamente contrario a questa ipotesi. Così come il suo collaboratore in questa battaglia teologica, il cardinale Salah, che in Vaticano è il Prefetto della Congregazione del Culto Divino, ed è decisamente uno dei oppositori più convinti del successore del papa emerito.
I due alti ecclesiastici sono convinti che il sacerdozio e il matrimonio sono due sacramenti inconciliabili, per cui si deve scegliere o l'uno o l'altro. Un pensiero preso in modo fermo e preciso, perché i due non vogliono seguire le mode del momento. Chi la spunta in questa contesa ha certamente in mano le chiavi per un possibile futuro cambio di passo nella teologia dominante in Vaticano, attualmente di maggioranza bergogliana. Ma per l'ex pontefice tedesco il celibato è una condizione imprescindibile per lo svolgimento del ministero ordinato.