Le pile del viadotto di Cerrano sull'autostrada A14 adriatica, vicino a Pescara, sono sprofondate di sette centimetri. E tutta la struttura vede la presenza di "ammaloramenti avanzati". Per questo il Gip di Avellino, Fabrizio Ciccone ha disposto il divieto assoluto di transito per i mezzi pesanti lungo l'importante asse viario. Il provvedimento è stato preso in seguito ai risultati di visite ispettive effettuate sull'imponente viadotto, alto 89,7 metri, già dal 2018. In quell'ispezione erano emerse criticità che poi sono state certificate dai successivi sopralluoghi svolti dai tecnici del Ministero delle Infrastrutture dal luglio al novembre scorsi.

Sul "Cerrano", che si trova tra i caselli di Pescara e Pineto, insiste già un sequestro dei new jersey per non conformità alle nome. Ma questo nuovo provvedimento è molto più impattante per la viabilità lungo la costa adriatica, essendo l'A14 l'unico asse viario strategico tra il Nord e il Sud d'Italia.

Le risultanze delle verifiche tecniche

Nel provvedimento disposto dal Gip di Avellino è scritto che le stampelle con cui è stato costruito il viadotto hanno subito spostamenti tali da rendere le superfici contrapposte schiacciate una sull'altra, mentre in profondità sono presenti degli spostamenti delle pile di sette centimetri.

In un altro passaggio il giudice rileva che i pendii sui quali è ubicato il viadotto evidenziano un "fenomeno di gravitazione che sta creando uno stato di coazione" che fa ipotizzare che le strutture non possano resistere.

In sostanza, da un lato il viadotto Cerrano è sprofondato di sette centimetri, dall'altro i pendii si stanno muovendo pericolosamente, mettendo a rischio la sicurezza del transito per tutti gli automobilisti. Non avendo poi, sempre secondo il Gip irpino, la società Autostrade fornito documentazioni rassicuranti sugli standard di sicurezza, se ne dispone il divieto di transito in entrambe le carreggiate per i veicoli con massa superiore ai 35 quintali.

Rischio caos sulla viabilità costiera

Non è difficile immaginare le conseguenze che tale nuovo provvedimento restrittivo emesso del giudice Fabrizio Ciccone sulla base delle "allarmanti preoccupazioni" espresse dall'Ufficio ispettivo territoriale del Ministero, potrà avere sulla viabilità ordinaria della costa abruzzese e meridionale marchigiana.

Oltre che naturalmente l'impatto economico sulle imprese locali e su tutte quelle che gravitano sulle regioni adriatiche. La Regione Abruzzo aveva già sollecitato un intervento per attenuare i disagi al traffico prodotti dal sequestro dei new jersey. Adesso la situazione a nord di Pescara si fa ancora più complicata.