L'azienda biotecnologica americana Moderna ha brevettato quello che potrebbe essere il nuovo vaccino per il coronavirus e ha inviato ieri il primo lotto di mRNA-1273 al NIAID (Istituto Nazionale delle Allergie e Malattie Infettive) al fine di dare il via alla prima fase della sperimentazione, la quale potrebbe essere effettuata su 20-25 soggetti sani volontari. Lo annuncia il Wall Street Journal, noto quotidiano americano, del 24 febbraio.

La Moderna ha usato una molecola chiamata mRNA atta a rapportare alle cellule una serie di dati genetici al fine di "simulare" nell'organismo una sorta di infezione; l'organismo dovrebbe così sviluppare un sistema immunitario capace di sconfiggere il virus, in questo caso il Sars-Cov-2. Il prodotto sarebbe una copia della proteina denominata "spike", chiamata anche proteina S, essenziale per il Coronavirus per attaccare e, di conseguenza, infettare le cellule umane. I risultati della sperimentazione, secondo gli scienziati dell'azienda biotech americana, potrebbero arrivare a luglio o ad agosto.

Da lì si inizierà poi a studiarne l'efficacia contro il virus. I tempi per averlo a disposizione sono quindi comunque lunghi.

Il direttore della Moderna dichiara che il vaccino è stata una risposta in tempo record ad un'emergenza globale

"Voglio ringraziare l'intero team di Modena per il suo straordinario sforzo nel rispondere a questa emergenza sanitaria globale a velocità record", ha detto Juan Andres in qualità di chief technical operations and quality officer (ovvero capo delle operazioni) della Moderna. Il direttore sostiene che grazie alla collaborazione tra l'azienda statunitense, il NIAID ed il CEPI (Coalition for Epidemic Preparedness Innovations) si è giunti all'invio del primo lotto di vaccino a soli 42 giorni dall'esordio della ricerca in tema coronavirus.

Si avvicinerebbe così la possibilità di avere un vero e proprio vaccino.

L'Istituto NIAID comincerà col cercare di capire se due dosi siano sicure ed indichino la giusta risposta immunitaria, spiega Anthony Fauci, direttore dell'Istituto, nel corso dell'intervista per il Giornale di Wall Street. Anche altri Paesi ed altre aziende stanno lavorando ad un vaccino, vedremo chi arriverà prima e con quali esiti.

Intanto il vaccino australiano supera i primi test di laboratorio

Mentre la Cina ha avviato nei giorni scorsi dei test sugli animali, i ricercatori australiani dell'Università di Queensland hanno terminato i primi test di un vaccino. Il team, dopo tre settimane di studio, sta per procedere anch'esso con la sperimentazione sugli animali.

Peter Hoj, vicecancelliere e presidente dell'ateneo australiano ha dichiarato: "Esistono ancora numerosi test per garantire che il vaccino-candidato sia sicuro e che crei un'efficace risposta immunitaria, ma la tecnologia e la dedizione dei ricercatori vogliono testimoniare che il primo ostacolo è stato superato". La speranza di avere un vaccino è insomma sempre più vicina, anche se i tempi sembrano essere molto lunghi al momento.