È stata ridotta in appello la pena per Sergio Palmeri, l'ex primario del Policlinico della città di Palermo accusato di omicidio colposo per la morte di Valeria Lembo, avvenuta nel 2011 per una dose eccessiva di chemioterapia. Condanne ridimensionate per gli altri due oncologi Bongiovanni e Di Noto. Assolta l'infermiera Clotilde Guarnaccia.
Valeria Lembo, l'ex primario Palmeri condannato a tre anni
L'iter processuale per il decesso di Valeria Lembo, la giovane mamma 34enne che nel 2011 morì a causa di una dose eccessiva di farmaci chemio terapeutici, sta per giungere al termine. La corte d'appello ha condannato Sergio Palmeri, l'ex primario del reparto Oncologia del Policlinico "Paolo Giaccone" del capoluogo siciliano, a tre anni per omicidio colposo, con l'interdizione dalla professione sempre per tre anni. Due anni per omicidio colposo e tre mesi per falso ideologico, invece, sono stati dati a Laura Di Noto, l'oncologa in servizio al momento del decesso della donna: anche per lei tre anni d'interdizione dalla professione.
Invece l'allora specializzando Alberto Bongiovanni è stato condannato a tre anni e cinque mesi. Quest'ultimo risponde anche dell reato di falsificazione della cartella clinica: infatti, per nascondere l'errore fatto modificò la cartella, cancellando la dose errata del farmaco, invece di ammettere l'errore e cercare una soluzione. L'infermiera Clotilde Guarnaccia è stata assolta per non aver commesso il fatto.
Il giudice sul decesso di Valeria: 'La più grave colpa medica commessa al mondo'
Claudia Rosini, giudice in primo grado, aveva definito la morte della Lembo "la più grave colpa medica commessa al mondo". La donna per salvarsi avrebbe dovuto subire, immediatamente, un ricambio completo di sangue, mentre l'equipe medica aveva "mascherato" quell'errore come una "gastrite post-chemio".
Rispetto alle prime sentenze, le condanne sono state leggermente ridotte. Palmeri, infatti, era stato condannato a quattro anni e sei mesi, la Di Noto a quattro anni e quattro mesi, mentre Bongiovanni a quattro anni e otto mesi. Inizialmente anche l'infermiera Clotilde Guarnaccia era stata condannata a due anni e dieci mesi.
A Valeria Lembo, nel 2011, venne diagnosticato un tumore alla spalla, il linfoma di Hodgkin, ma i medici le avevano dato buone possibilità di guarigione. Avrebbe dovuto fare solo poche sedute di chemioterapia, ma non l'ultima ci fu un problema: infatti le venne somministrata una dose dieci volte superiore di vinblastina (invece di 9 milligrammi, ne vennero utilizzati 90). Dopo la seduta, i medici parlarono di una semplice gastroenterite, invece per la donna ci furono 22 giorni di agonia, che la portarono alla morte il 29 dicembre del 2011.