Non ce l'ha fatta Ibrahim Gaye, il ragazzo di 18anni, di origine gambiane, che poco più di due settimane fa, con un suo pezzo pubblicato da Repubblica, aveva raccontato la sua difficile storia, da quando nel 2016 aveva attraversato il Mar Mediterraneo per poi approdare a Lampedusa, fino a ieri, quando il suo cuore ha smesso di battere per sempre a causa di una leucemia.
La storia di Ibrahim: fuggito dal Gambia alla ricerca della serenità
La storia di Ibrahim scritta nero su bianco da lui stesso, e pubblicata su Repubblica l'11 febbraio scorso, aveva suscitato tanta commozione: "Nel mondo c’è tanta gente buona, ora tutti sanno chi è Ibrahim", diceva il ragazzo orgoglioso di sé, dopo aver ricevuto tante testimonianze d'affetto da coloro che avevano letto l'articolo.
Una storia difficile, dove però forza e coraggio sono prevalse. Il ragazzo, poco più che bambino, aveva lasciato il suo paese, il Gambia, con il sogno di avere un futuro migliore. Partito dalla città di Serekunda e fuggendo, successivamente, da una prigione libica, aveva attraversato con un durissimo viaggio il Mar Mediterraneo, per poi approdare nel 2016 a Palermo.
Il destino, però, ha messo davanti a Ibrahim un altro ostacolo che è diventato insormontabile: quello della malattia. È stato colpito da una leucemia che purtroppo non gli ha ha dato via di scampo. A metà del mese di gennaio era tornato all'Ospedale Civico di Palermo, nel reparto di Ematologia, ma da due giorni il quadro clinico era decisamente peggiorato e alle 7 di ieri, giovedì 27 febbraio, Ibrahim si è spento.
"È finita", così diceva il ragazzo due giorni fa. Dopo tante lotte, forse per la prima volta, aveva capito che, purtroppo, non ce l'avrebbe fatta.
Le sue passioni: Cristiano Ronaldo e Laura Pausini
Aveva un sogno Ibrahim, essere un calciatore, e lo voleva realizzare proprio in Italia. Voleva diventare come il suo idolo, Cristiano Ronaldo, e fare qualcosa per poter aiutare la sua famiglia.
Ma un'altra sua grande passione era quella per la musica, soprattutto per Laura Pausini. La cantante romagnola aveva conosciuto la sua storia proprio sulle pagine di Repubblica, per questo aveva deciso di chiamarlo. Alla notizia della sua scomparsa ha deciso di ricordarlo con alcune Storie su Instagram: "Oggi Ibra è volato in cielo, ma non ci sono dubbi che penserò a lui nel mio prossimo concerto".
Il corpo di Ibrahim tornerà dalla sua famiglia in Gambia. A Palermo, per l'ultimo saluto, sono accorsi in tanti, come i suoi insegnanti che l'hanno seguito nei suoi anni di studi. Anche l'imam Francesco Macaluso e l'imam della moschea bengalese hanno commemorato il ragazzo, celebrando la "Ṣalāt al-Janāzah", la preghiera funebre islamica.