ll turismo è senza dubbio il settore più colpito dall'emergenza Coronavirus. La Sicilia sta affrontando una crisi economica senza precedenti e, con l'estate alle porte, all'orizzonte ci sono prospettive poco rosee. Messina è una delle città siciliane maggiormente interessate dal turismo balneare che quest'anno rischia di rimanere paralizzato. Ciò colpisce gli imprenditori, i lavoratori subordinati e anche gli agenti di viaggio, motivo per cui la città dello Stretto si prepara ad un vento più violento dello scirocco: la crisi.

Secondo le notizie pubblicate nelle ultime ore dalla Gazzetta del Sud, nella zona sud di Messina potrebbe riaprire soltanto un lido su quattro, mentre nella zona nord solo meno di cinque strutture balneari su 24 potrebbero rinunciare all'apertura. Le associazioni di categoria hanno criticato il documento tecnico di Inail e Istituto Superiore della Sanità in cui sono contenute le misure di sicurezza da attuare per la balneazione. Una risposta alle critiche è giunta dal governo che il 13 maggio ha presentato il decreto Rilancio in cui ha introdotto una misura per dare una spinta al turismo, il 'bonus vacanze'.

Messina si prepara all'estate ma molti lidi non riapriranno

Qualche ora di tintarella e un bagno rinfrescante costerebbe ad una struttura balneare il 25% in più rispetto allo scorso anno e oltretutto dovrebbero essere possibili solo a seguito di prenotazione. Lo scenario che si presenta per i lidi di Messina non garantisce una ripresa poiché i costi sarebbero alti e per questo molti non riapriranno. A livello regionale e cittadino le associazioni di categoria come la Federazione Italiana Imprese Balneari di Confesercenti hanno criticato duramente il documento tecnico di Inail e Istituto Superiore della Sanità. Nello specifico, i gestori delle strutture balneari messinesi hanno chiesto un ampliamento delle concessioni demaniali per assicurare il distanziamento interpersonale, per garantire l'occupazione e riuscire almeno a bilanciare spese ed entrate.

Le strutture balneari di Messina criticano il documento tecnico di Inail e Istituto Superiore della Sanità

Il documento tecnico redatto da Inail e Istituto Superiore della Sanità prevede una serie di limitazioni dovute alla necessità di garantire innanzitutto il distanziamento sociale. Le strutture di balneazione della città di Messina hanno contestato il contenuto del documento perché necessitano di una copertura per attuare le misure di sicurezza. Di seguito alcune tra le diverse regole da rispettare per evitare pericoli di contagio:

  • per consentire un accesso contingentato alle strutture di balneazione e alle spiagge è suggerita la prenotazione obbligatoria;
  • il distanziamento tra le file di ombrelloni dovrà essere almeno di 5 metri, per quelli della stessa fila 4,5 metri;
  • sono vietate le attività ludico-sportive che possono causare assembramenti, feste ed eventi;
  • restano chiuse piscine interne e aree giochi.

Il governo e il decreto Rilancio: il 'bonus vacanze'

Il governo ha risposto alla crisi con l'introduzione nel decreto Rilancio di una misura a sostegno del settore.

Per dare una spinta significativa al turismo è nato il cosiddetto 'bonus vacanze'. Per il ministro dei Beni culturali e del turismo Dario Franceschini la misura vale 2,4 miliardi di euro. L'articolo 183 del decreto presentato il 13 maggio introduce un tax credit per le spese che verranno sostenute dal 1 luglio al 31 dicembre 2020. Il bonus può raggiungere la cifra di 500 euro per i nuclei composti da almeno tre persone, 300 per quelli in cui ci sono due componenti e 150 per i single. Per avere diritto al contributo è necessario avere un reddito ISEE non superiore a 40 mila euro.