Claudio Baima Poma progettava l'omicidio del figlioletto undicenne dal 2019, queste sono le ultime indiscrezioni trapelate da diversi quotidiani locali. Stiamo parlando dell'operaio 47enne residente a Rivara (Torino). L'uomo, dopo aver ucciso il piccolo, si è suicidato, non prima di lasciare un lunghissimo post di addio su Facebook. Sembra che Claudio si sia tolto la vita in quanto soffriva di depressione.

Ci sono alcuni indizi che fanno pensare a una possibile premeditazione del delitto. Uno di questi è il ritrovamento da parte degli investigatori, nella cucina della casa di Rivara, di una busta contenente 70 proiettili calibro 7,65. Lo stesso tipo utilizzato dall'operaio metalmeccanico per uccidere il bambino, per poi farla finita lui stesso, tramite un colpo alla tempia.

Forse un silenziatore sull'arma del delitto

In realtà, il ritrovamento dei 70 proiettili non è l'unico indizio da parte degli investigatori. Infatti, sembra che sull'arma del delitto vi fosse un silenziatore costruito in maniera artigianale: anche per questo motivo, nessun vicino avrebbe sentito il boato provocato dagli spari, nel cuore della notte.

Gli inquirenti ipotizzano al momento che Claudio Baima Poma avrebbe meditato il delitto già da diverso tempo, forse da febbraio 2019, periodo in cui si era separato dalla sua ex compagna. Un particolare che gli inquirenti dovranno accertare. A indagare attualmente sono i carabinieri della compagnia di Venaria, sotto la guida della procura di Ivrea. Claudio Baima Poma ha ucciso il figlioletto la notte tra domenica 20 e lunedì 21 settembre a Rivara. Dopo aver sparato al ragazzino, suo padre Claudio lo avrebbe abbracciato.

Soffriva di una grave forma di depressione

Prima di commettere il delitto ai danni del figlioletto, Claudio Baima Poma ha scritto un lungo messaggio sui social che termina con una promessa: che lui e suo figlio sarebbero stati insieme per sempre.

L'operaio metalmeccanico ha sparato al bambino intorno alle 2 di notte per poi rivolgere la pistola contro se stesso e fare fuoco. Sia il ragazzino che Claudio sono morti cul colpo. Claudio si era separato dalla sua compagna di tre anni più giovane. Il 47enne avrebbe sofferto di una grave forma di depressione. Come specifica il settimanale Giallo, tale condizione sarebbe stata aggravata da ulteriori problemi fisici, tra cui difficoltà a camminare e un forte dolore alla schiena. Dopo aver letto il messaggio lasciato dall'uomo su Facebook, una sua conoscente ha dato l'allarme, ma era già troppo tardi. Al loro arrivo, i carabinieri e i sanitari del 118 non hanno potuto fare altro che constatare il decesso di padre e figlio.