La chiave del caso di Caronia potrebbe essere nel cellulare e nel tablet di Viviana Parisi. Il contenuto dei dispositivi della mamma 43enne rinvenuta senza vita nei boschi del messinese con il figlioletto Gioele di 4 anni verrà analizzato nei prossimi giorni. Da quanto si apprende dalle pagine di Cronaca Nera del Giornale di Sicilia, il Procuratore di Patti ha disposto nuovi accertamenti irripetibili anche sulla Opel Corsa della dee-jay.

Nuovi accertamenti irripetibili

La morte di Viviana Parisi e del piccolo Gioele è ancora avvolta nel mistero. Elementi utili alla soluzione del giallo di Caronia però potrebbero arrivare dall'analisi dei dispositivi utilizzati dalla donna. Il procuratore di Patti Angelo Cavallo, infatti, nominerà un tecnico per analizzare il contenuto del telefonino e del tablet.

Da quanto si è appreso, l'ingegnere forense Roberto Consalvi, venerdì 4 settembre alle 14 riceverà l'incarico per effettuare accertamenti irripetibili ed estrapolare e copiare i dati contenuti nei device. Il magistrato, da quanto è emerso, ha disposto nuove analisi - non ripetibili - sulla Opel Corsa della mamma 43enne.

Gli esami saranno effettuati dagli ingegneri Santi Mangano e Roberto della Rovere. I periti sperano, in questo modo, di ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente che ha coinvolto all'altezza del viadotto Pizzo Turda - sulla A20 Messina-Palermo - l'utilitaria di Viviana. La donna lunedì 3 agosto ha urtato un mezzo dell'Anas.

Nuovi esami sui resti del piccolo Gioele

Nelle scorse ore, i legali della famiglia Parisi, gli avvocati Antonio Cozza e Nicodemo Gentile, hanno incontrato il procuratore Cavallo. Come riportato dall'edizione online di Gds, Cozza, confermando quanto detto dalla dottoressa Elvira Ventura Spagnolo, ha spiegato che i consulenti medici appartenenti al dipartimento di Geologia forense dell'Università di Messina, con i periti di parte e i medici legali scelti dalla Procura di Patti, hanno prelevato, e repertato, materiale geologico (soprattutto terriccio e foglie) rivenuto sui resti e sul cranio del piccolo Gioele.

I reperti verranno poi analizzati e confrontati con quanto ricavato nel corso dell'esame autoptico effettuato al Policlinico la scorsa settimana. In questo modo, si vuole comprendere se il bimbo sia morto nel punto in cui è stato ritrovato mercoledì 19 agosto, oppure se sia stato trascinato lì dagli animali selvatici che abitano i boschi di Caronia.

La prossima settimana, invece, è in programma un'autopsia sul cranio del bambino. Il lavoro dei periti medici, volto a chiarire una serie di quesiti avanzati dall'autorità giudiziaria di Patti, si prospetta complicato. La scatola cranica, recuperata a qualche metro di distanza dagli altri resti di Gioele, si presenta, infatti, martoriata.