Brutta avventura per Luca Toni e per i suoi cari: la villa dell’ex calciatore, 43 anni, situata a Montale – frazione del comune di Castelnuovo Rangone, in provincia di Modena – è stata infatti assaltata da una banda di rapinatori nella serata di giovedì 22 ottobre, mentre il campione del mondo 2006 era in casa con i figli. Tre uomini armati di pistola e con il volto mascherato si sono introdotti nell’abitazione e hanno intimato Toni di consegnare i preziosi.
A quanto pare i malviventi avevano studiato i comportamenti delle vittime, essendo a conoscenza di tutte le abitudini della famiglia: inoltre, per il loro modo di muoversi, sembravano aver ricevuto un addestramento di tipo militare. I tre hanno aspettato che calasse la sera per aggredire e minacciare il giocatore, senza coinvolgere i bambini: al termine della rapina sono fuggiti su un’auto, dove li attendeva con il motore acceso un quarto membro della banda.
Luca Toni ha raccontato sui social la rapina subita
Ulteriori particolari sulla vicenda sono stati raccontati dallo stesso Luca Toni sui social.
L’ex giocatore – primo italiano a vincere la Scarpa d’oro, per il numero di gol segnati da capocannoniere della Serie A, durante il campionato 2005-2006 – ha descritto in un post su Instagram i brutti momenti vissuti tra le 19,30 e le 21,30 di giovedì, quando i tre rapinatori armati e con passamontagna sono entrati in azione. L’ex attaccante ha voluto chiarire che i banditi non hanno fatto male a nessuno, ma tutti i presenti in casa sono rimasti traumatizzati dall’accaduto. I malviventi hanno rubato diversi oggetti preziosi, ma anche di valore affettivo, presenti nell’abitazione. Toni ha spiegato anche che le forze dell’ordine sono intervenute prontamente, forse perché qualche vicino di casa – insospettito dalla presenza di un’automobile in strada – ha dato l’allarme, mentre la vigilanza privata che opera in zona non si è accorta di nulla.
L’ex calciatore ha chiesto che venga comunque rispettata la privacy della sua famiglia.
Le indagini sul colpo in casa d Luca Toni
Subito dopo la rapina, Luca Toni ha ricostruito nei dettagli quanto accaduto insieme ai carabinieri che indagano sul caso: purtroppo nessuno ha annotato la targa dell’automobile – con ogni probabilità un’Audi nera – sulla quale i banditi sono fuggiti. Il giorno seguente gli esperti della scientifica hanno setacciato la villa del calciatore, alla ricerca di ogni possibile traccia utile ad identificare i malviventi. Inoltre sono stati esaminati i filmati delle telecamere di sicurezza presenti nelle vicinanze. Gli inquirenti vogliono scoprire se i rapinatori siano gli stessi che negli ultimi sei mesi hanno compiuto una serie di colpi in tutta la provincia di Modena: si tratta di una banda di professionisti, specializzati nello scassinare i bancomat degli istituti di credito.
La rapina subita da Toni nel 2008 e l’aggressione del 2017
Non è la prima volta che Luca Toni è, suo malgrado, protagonista di episodi di cronaca: nel 2008 la villa di Montale era infatti stata svaligiata da ladri in cerca di gioielli e oggetti di valore. Quella volta i malviventi hanno risparmiato la Scarpa d’oro, vinta come miglior cannoniere della stagione 2005-2006, e la medaglia d’oro dei Mondiali 2006, ma si sono portati via una sua maglia della nazionale.
Un'altra brutta vicenda è accaduta nel febbraio 2017 quando Toni, all’epoca dirigente dell’Hellas Verona, è stato aggredito ad Avellino, mentre si stava recando allo stadio con il presidente della società, Maurizio Setti: in quell’occasione la vettura su cui viaggiavano i due venne gravemente danneggiata.