Il maxiprocesso di ‘ndrangheta Rinascita - Scott prosegue nell’aula bunker di Lamezia Terme, allestita all’interno degli stabili in disuso della Fondazione Terina. Si è tenuta oggi l’udienza che ha visto esprimere il parere del Tribunale di Vibo Valentia in merito all’unione di tre dei sei tronconi della maxi operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia diretta dal procuratore Nicola Gratteri che il 19 dicembre del 2019 ha portato a 333 arresti.
Maxiprocesso Rinascita – Scott, ‘ndrangheta alla sbarra
Presenti in aula circa 250 avvocati. Su 329 imputati, 70 hanno seguito l’udienza in videoconferenza, 20 in presenza, mentre in circa 230 erano assenti, di cui 11 in isolamento sanitario causa Covid. Sei ad oggi gli imputati dell’intero maxiprocesso ancora latitanti: Domenico Tomaino, Domenico Cugliari, Agostino Papaianni e Pasquale Bonavota (oltre a Domenico Cracolici e Salvatore Morelli che attraverso i propri legali hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato).
‘Ndrangheta accusata di voler sabotare il maxiprocesso
Innanzi al Tribunale di Vibo Valentia sono in dibattimento, in totale, sei tronconi: tre si sono celebrati oggi e tre si terranno il prossimo 17 febbraio.
Il pm Antonio De Bernardo ha affermato in aula: “o si riunisce tutto, o non si riunisce nulla. Vogliamo evitare ritardi per questo chiediamo di discutere insieme i sei tronconi. Ritengo sia l’unica soluzione possibile”. È stato inoltre depositato agli atti il verbale contenente le dichiarazioni del nuovo collaboratore di giustizia Cannatà, cui contenuti sono stati anticipati lo scorso 13 gennaio dal procuratore Nicola Gratteri. Il neopentito avrebbe rivelato l’intenzione di sabotare il maxiprocesso congestionando il procedimento con rito ordinario in modo da far scadere i termini delle custodie cautelari.
Detenuto rende dichiarazioni spontanee: 'Siamo esseri umani'
Accuse dalle quali l’imputato 29enne Giuseppe Navarra ha inteso difendersi rendendo dichiarazioni spontanee dal carcere di Civitavecchia in cui si trova ristretto.
Riferendosi all’impossibilità di alcuni imputati di seguire il processo perché in isolamento sanitario Navarra ha chiesto al collegio giudicante “rispetto per la persona in quanto tale”. “Siamo esseri umani, - ha affermato Navarra in videoconferenza - padri, mariti, non solo detenuti. Nel 2021 sono state superate molte forme di discriminazione, resta ancora però il pregiudizio a carico di chi è in un penitenziario. Ci ritroviamo ad essere 479 indagati in un processo che appare costruito per far piovere condanne su 10 gruppi, persone unite semplicemente da legami familiari. La Procura dice che ci siamo confrontati a abbiamo deciso di riversarci tutti sul rito ordinario, in realtà siamo in tanti che abbiamo chiesto di accedere al rito abbreviato, ma l’istanza non è stata accolta dal gup Claudio Paris.
Attenderò l’esito in cella”.
L’unione di tre tronconi del maxiprocesso Rinascita-Scott
Il presidente del collegio Brigida Cavasino, con a latere i giudici Gilda Romano e Claudia Caputo hanno annunciato la decisione di accogliere la richiesta degli uffici della Procura distrettuale unendo tre dei sei tronconi del maxiprocesso che si celebrano davanti al Tribunale di Vibo Valentia. Si tratta dello stralcio ‘politico’ di Rinascita – Scott che vede alla sbarra l’ex parlamentare e coordinatore di Forza Italia in Calabria Giancarlo Pittelli, l’avvocato Giulio Calabretta, l’ex sindaco di Nicotera Salvatore Rizzo e l’imprenditore vibonese Mario Lo Riggio. Troncone che è stato unito insieme a quello in cui sono chiamati a giudizio Franceso Cracolici, Giuseppe Camillò e Francesco Barba al procedimento principale con rito ordinario che conta 322 imputati.
Si attende la pronuncia della Corte d’Appello di Catanzaro in merito alla ricusazione dei giudici Cavasino e Romano ritenute incompatibili in quanto hanno svolto funzioni giudicanti già nel processo Rinascita-Nemea. Il processo che mira a far chiarezza sulle dinamiche del gotha della 'ndrangheta in Calabria è stato rinviato al 9 febbraio 2021 per gli imputati in isolamento sanitario e per chi ha riscontrato ritardi nelle notifiche, mentre per gli altri si procederà con l’udienza del 21 gennaio.