Una vicenda di abusi dai contorni ancora non del tutto chiari è emersa in queste ore in Liguria. Due ragazze, ancora minorenni, sarebbero state vittime di molestie di gruppo in provincia di Savona. I responsabili, tutti residenti in zona, sarebbero cinque giovani, tra i quali ci sarebbe anche un minore: oltre che per gli abusi, sarebbero accusati anche di aver realizzato con il cellulare un filmato mentre compivano le molestie e di averlo mostrato attraverso i social anche ad altri amici, fino a farlo diventare virale.
La brutta storia si sarebbe consumata diverse settimane fa nel garage di un’abitazione ad Alassio.
Si indaga sul filmato che sarebbe stato realizzato durante gli abusi
Il branco sarebbe stato composto da cinque giovani di un’età compresa tra i 17 e i 24 anni: al momento sarebbero indagati per gli abusi compiuti in gruppo e per aver adescato delle minori. Tuttavia la loro posizione potrebbe ulteriormente peggiorare se gli inquirenti accertassero l’effettiva esistenza di un video girato durante il reato e postato sui social: in questo caso rischierebbero anche l’incriminazione per aver diffuso materiale a luci rosse con minori e per revenge porn, dato che potrebbero aver usato il filmato per ricattare le due ragazzine e ottenere il loro silenzio.
A tale proposito è prevista per venerdì 21 maggio l’udienza in cui saranno affidati a un perito tutti gli accertamenti sui telefoni cellulari che sono stati sequestrati ai ragazzi dai carabinieri.
Le indagini sui presunti abusi sono partite dalla denuncia dei genitori delle vittime
Le indagini sulla vicenda sono coordinate dai pm della Procura di Savona e della Procura presso il Tribunale dei Minori: al momento i cinque ragazzi sono a piede libero, ma sono già stati informati dell’inchiesta in corso, partita dalla denuncia dei genitori delle due ragazzine. Le vittime, diversi giorni dopo aver subito gli abusi nel garage, hanno trovato la forza di confidarsi con i familiari, che si sono immediatamente recati in caserma per denunciare quanto sarebbe accaduto ai carabinieri.
A quel punto sono partiti gli accertamenti dei militari dell’Arma, svolti nella massima riservatezza, che hanno portato a stringere il cerchio attorno al gruppo di amici.
La storia dei presunti abusi di gruppo è stata rivelata dal legale di uno degli indagati
A rendere pubblica l’indagine in corso è stato Erik Bodda, l’avvocato di uno dei ragazzi accusati per gli abusi. Secondo le prime indiscrezioni i giovani non negherebbero di aver avuto dei rapporti con le minorenni, tuttavia sostenendo che le due fossero consenzienti. Come detto, nei prossimi giorni sarà ufficialmente nominato il perito che dovrà analizzare i supporti informatici e i telefoni cellulari sequestrati ai ragazzi, mentre anche le difese potranno nominare dei consulenti di parte.