Da Ardea ieri, 2 ottobre, si era allontanato in auto, spiazzando sul momento gli inquirenti. Osservato e pedinato da giorni, Fabrizio Rocchi, 49 anni, è stato arrestato dai carabinieri a Fiumicino nel pomeriggio con l'accusa di omicidio aggravato. Per gli inquirenti, martedì 28 settembre avrebbe ucciso sua madre, Graziella Bartolotta di 68 anni, pensionata, invalida e non autosufficiente.

L'anziana era stata trovata dalla badante in una pozza di sangue nel bagno della sua abitazione in via del Pettirosso a Tor San Lorenzo, popolosa frazione di Ardea. La svolta nelle indagini è arrivata dopo i risultati dell'autopsia. L'esame ha accertato che la vittima è stata uccisa con tre colpi violentissimi alla testa. Per gli inquirenti a infliggerglieli sarebbe stato il figlio.

Ardea, l'arresto dopo un'uscita in tutta fretta

Rocchi abita nello stesso villino in cui viveva sua madre: lei al secondo, lui al primo piano. Ieri pomeriggio i carabinieri che lo sorvegliavano da giorni, l'hanno visto uscire di corsa dal villino, salire a bordo di un'auto che sarebbe stata guidata dal fratello minore, per poi allontanarsi a gran velocità.

I militari inizialmente lo hanno perso di vista, per poi rintracciarlo a Parco Leonardo a Fiumicino dove è stato arrestato. L'uomo è stato condotto prima presso la caserma dei carabinieri di Anzio per le formalità di rito, quindi trasferito nel carcere di Velletri in attesa dell'interrogatorio di garanzia che si svolgerà nei prossimi giorni. Rocchi si è sempre dichiarato estraneo ai fatti che gli vengono contestati e, anche ieri sera, ha ribadito la sua innocenza.

In qualità di unico indagato per l'omicidio della madre, venerdì scorso era stato portato in caserma per essere ascoltato dal pm di Velletri, Antonio Bufano. Nell'interrogatorio di tre ore, Rocchi aveva ribadito la versione dei fatti già resa quando era stato convocato dagli investigatori dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Graziella Bartolotta.

Aveva sostenuto che si sarebbe potuto trattare di un incidente domestico, senza escludere l'ipotesi di una rapina. Sua madre sarebbe potuta essere uccisa da qualcuno che si sarebbe introdotto in casa dal bagno, eludendo la telecamera di sorveglianza dell'abitazione del vicino che riprende la porta di ingresso dell'abitazione di Graziella. La mattina del 28 settembre, la telecamera ha ripreso solo una persona entrare e uscire dalla casa della donna: si tratta proprio di Fabrizio Rocchi. Inoltre, la casa è stata trovata in ordine, non mancava niente, neanche alcune centinaia di euro custodite dall'anziana in un cassetto.

Ardea, indizi gravi

Nel corso di serrate indagini, i militari hanno raccolto gravi, precisi, plurimi e concordanti indizi di colpevolezza, che hanno permesso alla Procura della Repubblica di Velletri di avanzare per Rocchi la richiesta della custodia cautelare in carcere, infine concessa dal gip.

Fin dall'inizio del caso di Ardea, gli inquirenti hanno ritenuto che l'anziana non avesse avuto un incidente domestico, ma fosse stata uccisa. Ha insospettito subito i militari il fatto che nel bagno di casa dove è stata trovata senza vita, non ci fosse il deambulatore con il quale Graziella si spostava in casa. Rocchi aveva sostenuto che sua madre, trovata vestita, avrebbe cercato di farsi la doccia da sola dopo che era mancata l'acqua per due giorni, e avrebbe sbattuto la testa contro lo spigolo del lavabo. Per l'autopsia, però, è morta a causa dei ripetuti colpi che le sono stati inferti con un corpo contundente. Hanno inoltre insospettito gli inquirenti i diversi graffi che il figlio ha in testa, resi più evidenti dopo che si è rasato, e alle braccia.

Rocchi, che di professione fa il giardiniere, ha sostenuto che se li sarebbe fatti al contatto con aiuole di rose da curare. L'uomo non ha confessato il delitto.

Ardea, dichiarazioni all'attenzione degli inquirenti

Fabrizio Rocchi si era mostrato da subito molto disponibile nei confronti dei giornalisti arrivati in via del Pettirosso, dopo il ritrovamento della madre morta, per intervistarlo e documentare la sua versione dei fatti. All'inviata del programma Chi l'ha visto?, in particolare, aveva riferito le sue ipotesi, per poi dire che gli inquirenti che lo avevano sentito gli avrebbero suggerito di dire la verità perché, se la avessero scoperta loro, i suoi ipotetici tempi di detenzione si sarebbe allungati.

Alla giornalista ha detto: "Io non posso dire bugie, se devo farmi trent'anni in carcere me li faccio, vado a processo, ma non posso dire che ho ucciso mia madre, è una bugia, me la sono tenuta vicina per quarant'anni. Che faccio, ammazzo mamma dopo che l'ho curata per quarant'anni?". In un grave contesto indiziario, anche quelle parole sarebbero state rivelatrici per gli inquirenti.