Giallo sull’Appennino Bolognese: nella notte tra venerdì 29 e sabato 30 ottobre il corpo di un’anziana di 72 anni è stato ritrovato, ormai privo di vita, nella seconda casa di famiglia a Gaggio Montano, presso la frazione di Santa Maria Villiana. La vittima si chiamava Natalia Chinni, detta Carmen, ed era un’insegnante d’inglese in pensione. Inizialmente si era pensato che fosse deceduta per cause naturali, ma una più attenta osservazione dei resti della donna ha permesso di chiarire che si è trattato di un delitto.
Infatti gli inquirenti hanno notato alcuni strani tagli sulle gambe e sul basso ventre: dai primi rilievi, effettuati dalla sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri insieme al medico legale, si è capito come quelle ferite in realtà fossero state provocate da un’arma da fuoco, con ogni probabilità un fucile.
Il corpo dell’anziana è stato ritrovato dal figlio di 45 anni
Secondo le prime informazioni, il corpo senza vita dell’anziana è stato scoperto dal figlio di 45 anni, allarmato perché la donna non era tornata a casa per cena. La 72enne si recava abitualmente nella residenza di famiglia a Gaggio Montano, per fare le pulizie, oppure per controllare da vicino alcuni piccoli interventi di ristrutturazione.
Il marito della signora e il figlio non erano riusciti a mettersi in contatto con lei: quando la pensionata non è rincasata la sera, il 45enne, che abita con i genitori nel vicino comune di Alto Reno Terme, ha deciso di andarla a cercare nella seconda casa. Una volta entrato nell’abitazione, l’uomo ha trovato il corpo ormai privo di vita della madre riverso sul pavimento dell’ingresso.
L’anziana non sarebbe stata uccisa nel corso di una rapina finita male
Dopo aver fatto la tragica scoperta, il 45enne ha immediatamente chiamato il 118: il personale sanitario, giunto nell’abitazione, non ha potuto far altro che confermare il decesso della pensionata. Inoltre sono arrivati sul posto i carabinieri, che hanno avviato le indagini, coordinate dal pm Antonello Gustapane e dal procuratore Giuseppe Amato.
Gli uomini della sezione investigazioni scientifiche, con il medico legale, hanno effettuato tutti gli accertamenti utili per ricostruire l’accaduto. Gli inquirenti hanno notato come sulle porte e nelle finestre dell’abitazione non vi fosse alcuna traccia di effrazione o scasso: questo vuol dire che, con ogni probabilità, è stata l’anziana vittima a far entrare in casa il suo assassino. Inoltre la porta dell’abitazione era stata lasciata aperta.
Gli inquirenti pensano che l’anziana sia stata uccisa durante un litigio
Dalle prime verifiche sembra che non manchi nulla dall’abitazione, teatro di questa vicenda di Cronaca Nera: la casa sarebbe ancora in ordine. Quindi sembra difficile pensare che l’anziana sia stata uccisa durante un maldestro tentativo di furto o una rapina finita male.
Nelle scorse ore i magistrati della procura di Bologna hanno aperto un fascicolo per il reato di omicidio, aggravato dai futili motivi. Infatti gli inquirenti ritengono che il delitto possa essere maturato nel corso di un banale litigio finito male: a tal proposito – secondo quanto riporta Il Resto del Carlino – sembrerebbe esserci un indagato, un vicino di casa a Gaggio Montano.