I contagi da Covid stanno correndo e l'Europa si vede costretta a premere l'acceleratore sulle decisioni da prendere, proprio per far fronte ad una quarta ondata.
Covid, l'Europa costretta a chiudere
La diffusione del contagio da Covid in Italia e nel resto d'Europa sembra non fermarsi. Nelle previsioni Covid emanate dall'Ecdc (Agenzia europea per il controllo e la prevenzione delle malattie), l'Italia rientra tra gli Stati con trend in salita per ricoveri ospedalieri, decessi e ammissioni nelle terapie intensive.
Nel nostro Paese ci sono diverse ipotesi sul tavolo dei governatori regionali, i quali stanno facendo pressing sul governo per cercare di capire quale possa essere la soluzione migliore per arginare il più possibile un ulteriore peggioramento della situazione. A fronte della risalita dei contagi da Coronavirus diversi Paesi europei hanno ormai scelto di varare misure più severe rivolte soprattutto a chi continua a rifiutare l’immunizzazione, e si passa così dal ritorno al lockdown ai cambiamenti delle regole per il Green pass. L'Austria aveva già messo in atto delle norme restrittive, ma anche quello definito il "modello austriaco", sul quale anche l'Italia stava facendo le proprie valutazioni, sembra già non essere abbastanza.
Covid, le nuove norme dei Paesi europei
In Austria, dove i bollettini diramati dal ministero della Salute riportavano più di 10.000 nuovi casi di infezione da Covid, il governo era stato il primo in Europa a imporre il lockdown per i no vax a Vienna (da lunedì ha previsto di estenderlo a tutti per almeno 10 giorni) ed ora è anche il primo Stato europeo che ha deciso di introdurre l’obbligo vaccinale per tutti, a partire dal primo febbraio del 2022. "Nonostante mesi di persuasione, discussioni e sforzi, non siamo riusciti a vaccinare abbastanza persone. Dobbiamo guardare in faccia la realtà", ha dichiarato il Cancelliere Alexander Schallenberg. Mentre ai turisti stranieri sarà richiesto il Green Pass, però non sono validi i tamponi rapidi.
In Francia, dove vi è un numero di casi doppio rispetto a quello della settimana scorsa (oltre 20mila), l'autorità sanitaria ha dato il via libera per le terzi dosi dai 40 anni in su e nel frattempo si stanno valutando nuove restrizioni per la Capitale. Il presidente Emmanuel Macron ha dichiarato che "non è necessario" in Francia imporre un lockdown a chi non è vaccinato e che intanto rimane il certificato verde (eccetto sui luoghi di lavoro) che è sufficiente per incoraggiare a vaccinarsi. Per chi viene dall'estero la tempistica dei tamponi obbligatori sarà considerata in base al livello di rischio degli Stati di provenienza.
In Germania l'associazione federale tedesca degli anestesisti insieme alla società tedesca di anestesiologia e medicina intensiva in una lettera aperta ai ministri della Salute avevano già scritto che il sistema sanitario tedesco si stava dirigendo verso una catastrofe.
"La situazione è seria. In quattro settimane l'incidenza del virus si è quintuplicata", ha affermato il ministro della Salute tedesco Jans Spahn. Qui i vaccinati con due dosi sono solo il 67% della popolazione. Ora il Paese è diventato il grande malato d’Europa, con contagi a livelli record (sulla soglia dei 60mila) e perciò si è trovato costretto ad annunciare misure più severe in base alla situazione nei vari Länder. L’ultima stretta in Baviera, dove il ministro presidente Markus Söder è corso ai ripari cancellando i mercatini di Natale e istituendo un lockdown nelle aree più a rischio, mentre il Green Pass si ha solo con la formula del 2G (immunizzati e guariti): un lockdown di fatto per i no vax, secondo le autorità.
"Sarà chiuso tutto, fino al 15 dicembre”, ha dichiarato, "tranne scuole e asili infantili che saranno escluse dalle chiusure”. Per gli eventi sportivi e culturali è previsto invece il 2G plus, ovvero il tampone per tutti. Per i turisti in arrivo da Paesi a rischio c’è una quarantena di 10 giorni, ridotta a cinque con un tampone negativo.
In Gran Bretagna il governo Johnson punta sull’immunizzazione di massa con la dose booster alla popolazione, ora aperte a tutti coloro con più di 40 anni (13,5 milioni di residenti nel Regno Unito l'hanno già ricevuta, ossia il 23,5% della popolazione over 12 anni; mentre l'80,1% di quest'ultima ha ricevuto due dosi e l'88,1% almeno una), evitando di reinserire regole stringenti anche nonostante i picchi di contagi delle precedenti settimane.
Infatti qui l’utilizzo della mascherina anche nei locali chiusi continuare a restare non obbligatorio, come è ormai dallo scorso 17 luglio.
In Grecia dal prossimo lunedì è prevista una stretta su chi non è vaccinato. Ad annunciarlo il premier greco in un discorso alla nazione in televisione. Il Presidente greco Kyriakos Mitsotakis ha precisato che "molto semplicemente la Grecia non ha la percentuale di vaccinati di altri Paesi europei". Ai no vax già non era permesso andare al ristorante, ora non gli sarà più permesso l’accesso nemmeno a tutti gli altri “luoghi chiusi”. Secondo il report settimanale emanato dall'Ecdc la Grecia rientra tra i Paesi con una situazione "estremamente preoccupante" per quanto riguarda l'andamento della pandemia da Covid.
La Spagna è uno degli Stati in cui si sta arginando al meglio la crescita dei contagi da Covid, nonostante non ci sia l'obbligo del Green Pass, grazie a un tasso di vaccinazione record. Infatti la copertura vaccinale ha superato l'80% della popolazione e il 99% degli over 70 è immunizzato.