"Non credo che vedremo in Italia i genitori di Saman Abbas". A parlare è Barbara Iannuccelli, avvocata dell’associazione Penelope che, in qualità di parte civile, sta seguendo il caso di cronaca nera e la procedura d'estradizione a carico di Shabbar Abbas, papà della 18enne uccisa a Novellara (nelle campagne di Reggio Emilia) nel maggio 2021. Giovedì 15 dicembre è slittata nuovamente l'udienza a Islamabad.
L'uomo, all'uscita del tribunale, ha anche perso le staffe con un inviato di Quarto Grado, trasmissione Mediaset.
Rinviata l'udienza per l'estradizione di Saman Abbas
Per la morte di Saman Abbas al momento risultano indagate cinque persone: i genitori, uno zio e due cugini. Il papà della ragazza è stato arrestato il 15 novembre scorso in Pakistan, dove era fuggito all'indomani della morte della figlia, mentre la moglie Nazia risulta ancora latitante. Lo scorso giovedì Shabbar Abbas, attualmente detenuto in una prigione di massima sicurezza a Islamabad, è comparso per la quarta volta davanti alla Corte che avrebbe dovuto pronunciarsi in merito alla sua estradizione.
Da quanto si apprende, però, l'udienza per l'ennesima volta è stata rinviata a causa dell'assenza del difensore dell'imputato. In tribunale, per sincerarsi che la procedura di estradizione di Abbas si svolgesse nel rispetto dei protocolli, era arrivato un funzionario del Ministero dell’Interno del Pakistan.
Il papà di Saman Abbas ha aggredito un inviato Mediaset
All'uscita dall'aula, Shabbar Abbas è stato raggiunto da un operatore della trasmissione Quarto Grado. L'inviato ha tentato di filmare e di porre alcune domande al papà di Saman ma l'uomo, circondato da alcuni agenti che lo stavano accompagnando al blindato, si è subito alterato e ha perso le staffe. "Vai all'inferno", gli avrebbe urlato contro.
Come si vede nei frame mandati in onda il 16 dicembre, Abbas - dopo aver inveito contro il cameraman - ha tentato anche di sferrargli un pugno. Tuttavia, le manette imposte dalle autorità pakistane lo hanno bloccato.
Da quanto si apprende, la prossima udienza relativa all'estradizione è stata fissata per il 10 gennaio 2023. Il locale ordinamento giuridico prevede, salvo eventuali proroghe stabilite dai giudici, che i termini per l'espletamento della procedura scadano due mesi dopo l’arresto. L'avvocata Iannuccelli, ammessa al processo in qualità di parte civile, ha commentato l'ennesimo rinvio: "Non credo che vedremo i genitori di Saman in Italia".
Il 10 febbraio 2023, inoltre, si aprirà a Reggio Emilia il processo ai cinque indagati per la morte della giovane, colpevole di aver detto no a un matrimonio combinato.
Abbas dovrà rispondere dei reati di sequestro di persona, omicidio premeditato e soppressione di cadavere. L'uomo è considerato il mandante del delitto, ma "nonostante la provata la responsabilità", come ha evidenziato la legale di Penelope, le sole intercettazioni non possono ritenersi sufficienti e devono essere suffragate dai necessari riscontri oggettivi.