"Ho sentito Fabrizio Corona anche poco fa, gli ho raccontato soltanto fatti veri che possono essere verificati. L’ho fatto per aiutare mio nipote, Antonio Esposito, che è a conoscenza di puntate illecite fatte da calciatori": ad esprimersi in questi termini è Maurizio Petra, nativo di Napoli, 55enne zio di Esposito (ex calciatore dell'Inter) auto-dichiaratosi una delle fonti di Fabrizio Corona nel caso scommesse illegali che ha travolto il mondo del calcio.

Corona aveva affermato di avere una fonte a La Spezia, che individuava per l'appunto il nipote di Maurizio Petra, Antonio Esposito, come protagonista dell'indagine.

Adesso arriva la conferma del diretto interessato.

Petra sul nipote: 'È stato Antonio a mettermi in questa situazione'

"Mi hanno offerto qualsiasi cifra. Ma non l’ho fatto né per notorietà né per soldi. Non mi interessa. E' stato mio nipote a mettermi in questa situazione per farsi aiutare". Antonio Esposito ha 33 anni ed è stato una promessa dell'Inter. Nonostante le iniziali aspettative nel mondo del calcio, Esposito non è riuscito a raggiungere il successo sperato ed è finito nell'anonimato. In seguito si è dedicato a supportare, come collaboratore, Nicolò Zaniolo. Come noto, il calciatore è attualmente implicato nell'inchiesta sulle scommesse illegali insieme ai compagni di nazionale Sandro Tonali e Nicolò Fagioli.

Maurizio Petra non ha svelato i dettagli su come stia aiutando suo nipote, mantenendo riservatezza assoluta sull'argomento. Tuttavia, ha sottolineato di aver sempre raccontato solo la verità a Fabrizio Corona, il tutto nonostante la Procura di Torino abbia in parte smentito alcuni dei nomi fatti dall'ex re dei paparazzi.

Nicolò Zaniolo continua a negare, la Procura di Torino nega coinvolgimento di Gatti, Casale ed El Shaarawy

Petra ha condiviso con Corona una serie di retroscena sul mondo delle scommesse illegali coinvolgendo diversi calciatori, incluso Nicolò Zaniolo. Il calciatore della Roma, tuttora, continua a negare qualsiasi coinvolgimento nello scandalo delle scommesse avendo ammesso di avere scommesso solo sul poker.

Se la sua versione verrà confermata dalle indagini, l'ex Roma non andrà incontro ad alcuna squalifica in ambito sportivo.

La Procura di Torino intanto ha escluso che El Shaarawy della Roma, Gatti della Juventus e Casale della Lazio siano coinvolti nell'inchiesta nonostante proprio Corona abbia fatto i loro nomi poche sere fa a Striscia la notizia.