Un omicidio è stato registrato il 9 gennaio nel comune di Bovalino, un piccolo centro della Locride. A perdere la vita è stato Giancarlo Polifroni, 50 anni, freddato a colpi di pistola davanti alla sua abitazione in località Ficarelle. La vittima, che si trovava agli arresti domiciliari per reati legati al traffico di droga, è morta sul colpo. Le indagini, condotte dai Carabinieri della compagnia di Locri, si concentrano su una possibile vendetta maturata negli ambienti dei trafficanti di droga, ma tutte le ipotesi restano aperte.
L'agguato davanti casa: i dettagli dell'omicidio
L'omicidio si è consumato nella serata. Persone non ancora identificate avrebbero attirato Polifroni fuori dalla sua abitazione con una scusa. Una volta all'esterno, l'uomo è stato colpito da diversi proiettili sparati a distanza ravvicinata. Secondo le prime ricostruzioni, i sicari avrebbero agito con estrema freddezza e determinazione.
Polifroni è stato raggiunto in più punti del corpo, senza lasciare scampo. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e gli operatori sanitari, che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. La dinamica del crimine suggerisce un'azione premeditata, forse organizzata da persone che conoscevano le abitudini della vittima.
Un passato segnato dalla droga
Giancarlo Polifroni non era nuovo alle forze dell'ordine. Con precedenti penali legati al traffico di stupefacenti, aveva trascorso un periodo in carcere prima di essere sottoposto agli arresti domiciliari. Il suo passato lo avrebbe potuto esporre a pericoli, soprattutto in un contesto difficile come quello della Locride.
Gli inquirenti stanno scavando nella vita della vittima per capire se dietro l'omicidio possa celarsi un debito o un tradimento negli ambienti dello spaccio.
Le forze dell'ordine stanno seguendo diverse piste, anche se quella più accreditata al momento è quella della vendetta. La dinamica dell'omicidio e il passato della vittima fanno pensare a un regolamento di conti, ma non si escludono altre possibilità.
Al vaglio degli inquirenti ci sono le immagini delle telecamere di sicurezza presenti nella zona e le testimonianze di eventuali vicini o conoscenti.
Paura senza gravi conseguenze a Reggio Calabria
Nella giornata del 9 gennaio a Reggio Calabria, un'altra morte è stata sfiorata dopo la decisione del sindaco Giuseppe Falcomatà di trasformare la storica piazza, che un tempo era sede del mercato, in uno spazio dedicato a eventi e attività culturali. Un venditore ambulante che aveva ottenuto l'autorizzazione nel 2018 ha minacciato di uccidersi, cospargendosi di benzina e bloccando la circolazione stradale.
Sul luogo sono intervenuti i sanitari del 118, che hanno trasportato l'uomo in ospedale per gli accertamenti necessarie. Presenti anche i Carabinieri, la Polizia di Stato, i Vigili del Fuoco e la Polizia Municipale.