Sono migliaia i ragazzi che ogni anno affrontano i test di ammissione, sono centinaia i corsi di preparazione, che speculano sui sogni di ragazzi più o meno motivati. Quest'anno i test d'ingresso per le facoltà di Medicina e Odontoiatria si terranno il 23 luglio, quelli di Veterinaria il 24 luglio e quelli di Architettura il 25 luglio.
E' possibile iscriversi ai test dalle 15 del 6 maggio attraverso il sito ministeriale "Universitaly". I posti disponibili per Medicina sono 10.021 (152 in meno rispetto all'anno scorso), 8540 per Architettura, 954 per Odontoiatria (23 in più), 825 per Veterinaria (93 in meno) e ben 27350 per Professioni sanitarie, i cui test si terranno il 4 settembre.
L'ormai ex ministro Francesco Profumo, prima di lasciare il suo incarico, ha modificato le modalità dei test: quello di medicina sarà formato da 60 domande ( 5 di cultura generale, 25 di ragionamento logico, 14 di biologia, 8 di chimica, 8 di fisica e matematica) per un punteggio massimo di 90 (+1,5 risposta esatta, -0,4 risposta errata e 0 risposta non data); i restanti 10 punti saranno assegnati in base al voto di maturità.
Ci si attende una grande partecipazione, visti anche i tantissimi iscritti ai test per il corso di laurea di Medicina in lingua inglese. Si può valutare la possibilità di un ragazzo di diciannove anni di diventare un bravo architetto, medico, dentista, fisioterapista in base al voto scolastico o in base alla sua conoscenza di materie che spesso hanno ben poco a che fare con la facoltà scelta?
(Vedi domande di fisica e matematica nel test di medicina) E' davvero diventata una fortuna di pochi avere la possibilità di esercitare il proprio diritto di studiare le materie che ritiene più interessanti?
E' vero che spesso è difficile poter credere che tutti questi ragazzi abbiano lo stesso desiderio, probabilmente molti sono mossi da una indole tipicamente italiana di seguire la massa, ma questo rende solo più amaro il tutto per i ragazzi seriamente interessati.
Di certo, questo metodo di ammissione sta creando un vero e proprio esodo verso le facoltà all'estero a numero aperto. Così, spesso, i ragazzi si recano in Spagna o in Romania, nazioni in cui i corsi di laurea in Medicina non prevedono test d'ingesso e hanno validità in tutta Europa.