A detta di tutti gli appassionati di fumetti (e, in modo particolare, degli X-men), il più popolare e amato tra tutti i mutanti della Marvel è il coriaceo Wolverine (alias Logan/James Howlett). E' senza dubbio il personaggio più "vero", più tormentato e, probabilmente, anche quello su cui si è abbattuto maggiormente un destino avverso.
A distanza di quattro anni da "X-men - Le origini: Wolverine", il palestrato Hugh Jackman ritorna nei panni dell'eroe creato da Len Wein per "Wolverine - L'immortale" (nelle sale - anche in 3D - a partire dal 25 luglio).
Le vicende di questo film traggono spunto da una celebre miniserie ambientata in Giappone e datata 1990, scritta da Chris Claremont e disegnata da Frank Miller.
Questa volta, il feroce mutante avrà il suo daffare nella terra del Sol Levante, dove si è recato sull'onda dei ricordi riguardanti la storia d'amore vissuta anni prima con la bella Mariko; e sarà proprio quest'ultima a fare da tramite tra Wolverine e il potente Yashida (suo padre nonchè leader della setta della "Mano"), che, stando alle sue parole, sembra possa dare la mortalità al mutante (una qualità che Logan vede come una condanna).
Ma non sarà affatto una trasferta di riposo: ad attenderlo in Asia vi saranno alcuni temibili samurai mutanti capeggiati dall'ostico Silver Samurai (un inusuale robot) e la tanto sexy quanto pericolosa Viper, che, pronti a sfruttare la momentanea vulnerabilità dell'eroe, tenteranno il tutto per tutto per rendergli la vita molto dura.
Insomma, gli ingredienti per un cinecomic con i fiocchi ci sono tutti: azione adrenalinica, ottimi effetti digitali, trappole sensuali e una durata extralong (136 minuti) che promette una lunga trasferta nel mondo hollywoodiano dei sogni.