Weekend d'autunno all'insegna dell'Arte; quello che inizia domani, 26 ottobre, a Verona con l'evento "Verso Monet - Il Paesaggio dal Seicento al Novecento" che si protrarrà fino al 9 febbraio 2014 per allietare gli appassionati d'arte e chiunque voglia gradire un repertorio artistico di inestimabile valore.

La mostra, organizzata dalla società specializzata nell'organizzazione di grandi eventi espositivi Linea d'Ombra, proporrà ai visitatori un'interessante excursus attraverso i periodi artistici in cui il paesaggio riveste ormai un ruolo centrale nel dipinto, e non funge più da mero sfondo ai personaggi ritratti.

Questa tesi non tarda ad essere confermata dalla prima delle cinque sezioni, su cui sarà articolata la mostra, intitolata "Il Seicento, il vero e il falso della natura". Nel VII secolo la pittura di paesaggio diviene genere autonomo, con l'affermarsi del paesaggio ideale interpretato da artisti come Lorrain, Carracci, Domenichino e Poussin. Nella medesima sezione sarà possibile osservare lo stile realista della pittura fiamminga, che punta a una certa verosimiglianza nella rappresentazione di paesaggi terrestri e marini d'Olanda. I maggiori esponenti di questa collezione sono Van Ruisdael, Seghers, Van Goyen e Hobbema.

La seconda sezione della mostra è dedicata al VIII secolo ed è intitolata "Settecento, l'età della veduta".

Il titolo anticipa il nome del genere pittorico diffusosi durante il secolo dell'Illuminismo: il Vedutismo. Gli esponenti di questa corrente artistica miravano alla riproduzione fedele su tela dei paesaggi per poterli vendere ai giovani aristocratici d'Europa, i quali, al rientro dai soggiorni nelle mete del Gran Tour, portavano i dipinti raffiguranti le mete visitate a chi non poteva permettersi il viaggio d'istruzione.

Questa collezione riporta le maggiori opere di due grandi esponenti della pittura del '700: il Canaletto e Francesco Guardi.

La successiva sezione della mostra, intitolata "Il paesaggio romantico", celebra la pittura del Romanticismo, quale mezzo per dare voce alla dimensione più emotiva e irrazionale dell'artista. Lo confermano le suggestive opere di William Turner, John Constable, Caspar David Friedrich; per citarne alcuni.

Nella collezione intitolata "Realismi" che racchiude una serie di capolavori provenienti dalla scuola di Barbizon, dalla Scandinavia, dall'est Europa e dalla Hudson River School.

Nella sezione intitolata "l'Impressionismo e il paesaggio" si assiste ad un affascinante excursus del periodo impressionista che va dalle contaminazioni del periodo precedente di Corot e courbet, agli anni '70 del XIX secolo; decennio che vide la nascita conclamata del movimento impressionista. Tra gli autori dei capolavori della presente collezione vi sono Renoir, Sisley, Pissarro, Caillebotte. Quest'ultimi sono affiancati da opere di pittori post-impressionisti come Van Gogh, Gauguin e Cezanne.

Il percorso nel viaggio dell'evoluzione del soggetto paesaggistico nella pittura si conclude con la sezione intitolata "Monet e la nuova idea di natura".

All'interno di questa sezione sono conservati i capolavori degli anni '80 del XIX secolo, decennio in cui l'artista francese stabilì un rapporto strettissimo con la natura del giardino acquatico nella sua tenuta a Giverny. Fu proprio quì che il pittore compose il ciclo di meravigliosi dipinti raffiguranti le ninfee del suo laghetto, una sorta di eden privato in cui il pittore poteva concentrarsi per riprodurre le sue ninfee, attraverso uno stile che crea soluzioni visive quasi astratte, anticipando alcune tecniche pittoriche del '900.