Hervé Joncour, protagonista del romanzo "Seta" pubblicato nel 1996, è un commerciante ottocentesco di bachida seta dei quali acquista le uova in Medio Oriente per poi rivenderle in Francia,dove vive con sua moglie Hélène. La storia appare quasi come undiario di bordo delle vicende di quest'uomo che improvvisamente deve fare iconti con un'epidemia, la quale rende inutilizzabili le uova, privandolo dellasua unica fonte di sostentamento.

Decidecosì di partire per il Giappone per commerciare la pregiata seta orientale dicui aveva sentito parlare.

Viene ricevuto alla corte di Hara Kei, un uomo enigmatico e venerato da tutti, che possiede leuova più pregiate del mondo. Il potente Hara Kei, silenzioso e schivo, è accompagnato da una ragazzina il cui voltoè coperto da un velo che rende visibili soltanto gli occhi.

Un gioco di sguardi fugaci eseducenti, una passione fatta di silenzi. "Non ho mai sentito nemmeno la sua voce". Inizia così un brevissimo rapporto epistolaretra Hervé e la misteriosa ragazza, grazie anche all'intervento di una geishafrancese, Madame Blanche, che sioccupa di tradurre gli ideogrammi giapponesi.

L'ultimo anno in cui si reca in Giappone,trova un clima di guerra e non riesce più a ritrovare quegli occhi, che eranodiventati un pensiero costante nel tempo.

Verrà costretto ad abbandonare illuogo e a vivere dei ricordi della bramata amante. "È uno strano dolore. Morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai".

Un racconto breve ma intenso, caricodi nostalgia che emerge nelle ultime pagine dove vi è il colpo di scena finale,costituito da una lettera, uno scrittopieno di passione e di sesso.

Hervé capirà soltanto alla finedi aver assistito alla sua vita quasi da spettatore e di aver vissuto di illusioni,e "ogni tanto scenderà fino al lago giacché,disegnato sull'acqua, gli parrà di vedere l'inspiegabile spettacolo, lieve, cheera stata la sua vita".