Tele firmate Picasso, Matisse e Chagall, sono le opere "degenerate" ritrovate, come pubblica Bbc news, a Monaco di Baviera nell'abitazione di Cornelius Gurlitt.

In questo caso vale il detto "la realtà supera l'immaginazione", che ha contraddistinto il decennio nazista dal '30 al '40. Le opere cosiddette "degenerate", ovvero appartenenti a un "non tedesco" o ebreo, così catalogate dalla follia di personaggi che si declamavano ariani, appoggiati da molta parte della società francese e italiana, inclusa la Chiesa cattolica, sarebbero state rubate e poi vendute per un tozzo di pane da collezionisti di Arte ebraica.

Che il valore artistico di maestri come Picasso, Chagall e Matisse fosse immenso lo avevano compreso i mercanti d'arte dell'epoca, malgrado i pittori fossero costretti a scappare dall'Europa sotto assedio tedesco.

Messe al sicuro dalla follia dell'impero nazista, secondo l'indagine investigativa, il valore stimato si aggira intorno ad 1,35 miliardi di dollari. Le opere sono state ritrovate nel 2011, e sono sopravvissute a confische e alla distruzione della guerra.

Durante il caso di Cornelius Gurlitt, figlio solitario di un mercante d'arte residente a Monaco di Baviera, sospettato di evasione fiscale, quando le autorità con mandato di perquisizione hanno trovato 1500 lavori all'interno di stanze buie della sua abitazione.

Le opere secondo il rapporto investigativo erano vendute per ricavarne benefici economici a sua discrezione e solo occasionalmente.

Ritrovata così una parte del puzzle mancante della storia dell'arte, per il momento raccolto in un magazzino di Monaco di Baviera, tra cui un replica di Guernica di Picasso, un ritratto di donna di Matisse appartenente al mercante d'arte più celebre del Novecento, il francese Paul Rosenberg proprietario della galleria Boétie a Parigi, rappresentante di Picasso e Matisse, scappò nel 1930 dalla Francia per dirigersi come molti artisti, a New York.