Due sortinesi, un uomo e una donna, sono andati alla ricerca delle tombe pluricellulari in cui Paolo Orsi trovò tanti reperti archeologici oggi custoditi nel museo archeologico di Siracusa a lui dedicato. Non si tratta di una scoperta ma comunque queste tombe erano cadute nel dimenticatoio nascoste dalla vegetazione e fuori dai principali itinerari turistici di Pantalica. Per chi non lo sapesse Pantalica è la più grande necropoli preistorica d'Europa (con le sue circa 5.000 tombe a grotticella artificiale) e fu il più importante villaggio preistorico siciliano.

Il 95% circa delle tombe hanno più o meno la stessa grandezza di circa 3 mq, ora rettangolari ora ellittiche, con tetto a forno o piatto. Però ci sono alcune tombe che si differenziano dalle altre perché sono "a camera" o "pluricellulari". Quelle a camera somigliano tanto ad una abitazione in quanto hanno un'anticamera e una camera grande dove sicuramente venivano sepolti i capi del villaggio mentre le tombe pluricellulari hanno altre piccole camere interne in modo da formare praticamente delle tombe usate da un intero nucleo familiare.

Finalmente sono state riscoperte, adesso si spera che l'Azienda Forestale, che gestisce la riserva di Pantalica-Valle dell'Anapo, le pulisca dalle sterpaglie e le renda fruibili.

Altri scavi poi andrebbero eseguiti perché mai sono state trovate testimonianze delle case del centro abitato, però abbiamo le fondamenta dell'Anaktoron, la residenza del capo di Pantalica, unico esempio di fortezza preistorica siciliana.

Speriamo che questa riscoperte da parte di giovani sortinesi solleciti chi di competenza ad eseguire nuove campagne di scavi.