Ad un anno di distanza dall'uscita di The Family (in Italia Cose nostre - Malavita), Luc Besson torna sul grande schermo grazie a Lucy, un action movie di stampo fantascientifico con protagonista la bellissima Scarlett Johansson: prodotto in Francia e distribuito dalla Universal, il film vede inoltre la presenza di Morgan Freeman (nei panni del Professor Samuel Norman) e del sudcoreano Choi-Min sik (quest'ultimo divenuto celebre grazie a Oldboy e a Lady Vendetta).

Trama

La ventiquattrenne Lucy studia e vive a Taipei con il suo ragazzo, la sua vita procedere regolarmente e non sembra destinata a regalarle troppe emozioni: le giornate piatte prevalgono, ma un giorno il suo ragazzo la obbliga a consegnare una valigetta (a suo nome) dal contenuto misterioso. Il ragazzo viene ucciso, Lucy finisce nelle mani di un gruppo di malviventi che la obbligano a fare da corriere della droga (la operano e le inseriscono una busta nello stomaco) fino a che, a seguito di un pestaggio, la sacca dentro lo stomaco si lacera e la sostanza contenuta viene assorbita dal suo organismo: da quel momento Lucy non è più Lucy, le sue capacita fisiche e mentali aumentano in maniera esponenziale.

Lucy è stato girato interamente in Francia, nella Cité du Cinéma (fondata proprio da Luc Besson), a fronte di un budget complessivo di circa 40 mln di dollari, e Besson, che è regista, sceneggiatore e produttore, ha scelto personalmente il titolo del film: Lucy non è un caso, per chi non se lo ricordasse Lucy è il nome che fu dato (in onore di Lucy in the sky with Diamonds dei Beatles) da un gruppo di ricercatori all'esemplare di Australopithecus afarensis ritrovato ad Afar (Etiopia) nel 1974.

Sulle orme di Nikita

Besson ha lavorato per tantissimo tempo (si dice oltre 10 anni) allo script del film, decidendo in ultimo di mischiare scienza e fantascienza all'interno di un film d'azione dal potente impatto visivo: la scelta di costruire la storia sul complesso personaggio di Lucy, sulla sua psicologia, è tutt'altro che casuale; come in Nikita infatti, il regista francese disegna il profilo della protagonista inserendo un elemento di forte shock (o un mutamento radicale) nella vita della stessa, esaltando quindi la figura della donna e il suo essere forte, oltre che straordinariamente adattabile ai cambiamenti improvvisi.