Fury è un film diretto dal regista David Ayer che vede come protagonisti Brad Pitt, Shia LaBeauf, Michael Pena, John Beranhtal e Logan Lerman. Ci troviamo in una Germania che oppone una stregua resistenza quando ormai la seconda guerra mondiale è agli sgoccioli. Il sergente Don "Wardaddy" Collier (Brad Pitt) sopravvissuto al deserto africano e alle spiagge della Normandia, è il comandante del carro armato Fury e ha da poco perso in battaglia uno dei suoi esperti carristi.
Si vede mandare dai piani alti come sostituto Norman (Logan Lerman), un dattilografo completamente inesperto alla guerra sul campo. Il carismatico "Wardaddy" cercherà di insegnare all'inesperto e giovane Norman la brutalità della guerra, e per farlo userà anche metodi poco ortodossi. La squadra viene inviata nelle missioni più ad alto rischio, e proprio in una di queste durante uno scontro a fuoco il loro carro rimarrà l'unico sopravvissuto del convoglio. Proprio da questo punto il sergente Collier guiderà i suoi uomini tra le linee nemiche contro 300 soldati tedeschi in una eroica missione.
Brutalità della guerra
Il film cerca di mostrare tutti i lati negativi e brutali della guerra, anche i maniera dura e cruda. Il regista vuole far vedere come seppure il conflitto sia un incubo, i protagonisti non possono smettere di combattere, essendovi ormai dentro, devono riuscire a portare a termine il proprio lavoro. Le scene di combattimento sono girate in maniera efficace, riescono a trasmettere tensione e spettacolarità senza mai arrivare al punto di esagerare. Non è la guerra il filo conduttore della narrazione ma l'aspetto umano e morale del gruppo "Fury".
Anche la colonna sonora è all'altezza dell'opera, riuscendo a trasmettere il giusto senso di grandezza durante le scene del film.
In conclusione
Il cast è in un vero e proprio stato di grazia, a partire da Logan Lerman che riesce a regalare un interpretazione versatile e profonda. Brad Pitt dimostra tutta la sua bravura con un'interpretazione intensa e dura, ma malinconica al tempo stesso. David Ayer dirige in maniera superba una storia di soldati immersi in uno scenario bellico tra fango e cadaveri, esecuzioni e palazzi in fiamme, riuscendo nell'ardua impresa di non cadere nel banale.