28 aprile 2016: una data che i fans del Moro aspettavano da tanto e che ricorderanno per sempre. In questi mesi di impegni televisivi che avevano visto il cantautore lontano dal palco, i suoi sostenitori non hanno smesso un momento di sperare in una nuova data per ammirare ancora una volta dal vivo il proprio idolo. E così, dopo l'uscita del singolo “Sono anni che ti aspetto”, è giunto il momento di un nuovo live che ha visto riempirsi l’ex PalaEur in ogni ordine di posto.
Ore e ore di fila, alla ricerca di un’emozione
L’attesa è iniziata dalle prime ore del mattino, quando folle di appassionati da ogni parte d’Italia si sono assiepati davanti al palazzetto in attesa di entrare e prendere posto in parterre, sfidando pioggia e vento in nome della propria passione e canticchiando canzoni del Moro per ingannare il tempo. Nel tardo pomeriggio si sono aperti i cancelli, anche per gli altri settori, completamente riempitisi. All’interno un palco imponente ha catturato l’attenzione del pubblico, con luci e colori a illuminare il cuore e l’anima.
Numerosi artisti all’apertura del concerto per uno spettacolo straordinario
Ad aprire il concerto per scaldare i presenti sono stati vari artisti della scuola romana, colleghi e amici di Moro: Pier Cortese, Roberto Angelini e Andrea Febo. A chiudere l‘opening è stato Cristiano di “Amici”, scelto dal suo maestro come premio a un talento puro. L’ingresso del Moro è stato preceduto dal video di “Un’altra vita”, brano scritto per Elodie di “Amici”; sulle note di questa straordinaria canzone, l’artista romano si è palesato ai fans. Dopo un inizio emozionante e intimo, Moro ha caricato il pubblico con l’energica “Svegliati”, lo show è proseguito con canzoni come “Respiro”, “Tu” e “Buongiorno papà”, queste ultime hanno rappresentato i momenti più emozionanti con le immagini di famiglia dell’artista.
"Buongiorno Papà" è stata preceduta dal racconto di un aneddoto personale che ha coinvolto e commosso tutti: a 12 anni il cantante aiutava il papà nella vendita di t-shirt proprio davanti all'ex PalaEur, e alla fine di un concerto di Vasco entrò nel palazzetto vuoto e rimase inebriato da quella magia; poco dopo chiese al padre una chitarra in regalo, quest’ultimo gli domandò cosa dovesse farci. Fabrizio non rispose allora, ma ha provato a rispondere ieri sera, a tanti anni di distanza: “ci devo fare tutto questo, papà!”. E non si può che aggiungere che ci sia riuscito alla perfezione.
Uno show memorabile con ospiti d’eccezione
Lo show è proseguito con successi vecchi e nuovi, “Babbo Natale esiste”, con la proiezione sul maxi schermo dei disegni del figlio che prendevano vita.
Lo spettacolo si è poi spostato dall’altro lato dove un pianoforte a coda spiccava su un palchetto più piccolo. Moro, accompagnato dal maestro Bielli, ha intonato le prime note di “Acqua”, spiegando che quel brano avrebbe voluto donarlo a una grande interprete che non rispose alla sua richiesta. Incredibile la sorpresa generale quando accanto al Moro è apparsa Fiorella Mannoia che con la sua voce calda ha interpretato il pezzo che avrebbe dovuto essere suo. Con la promessa di una nuova collaborazione l’artista ha congedato la collega.
Finale in poesia: “Domani”, “Parole Rumori e Giorni” e “Pace”.
Dopo "Da una sola parte” e “Sono come sono” e la commovente “Pensa” , sul finale il cantante ha eseguito altri brani significativi: “Domani”, “Parole Rumori e Giorni” e “Pace”.
Quest’ultima è stata interpretata dal Moro da solo al pianoforte, sancendo il finale di una serata dove le parole, la musica e le emozioni hanno fatto da padroni. Gli occhi commossi dell’artista e del pubblico presente all’uscita del palazzetto la dicono tutta sul significato di una serata da incorniciare che ha visto Moro calcare finalmente uno dei più importanti palchi italiani. Se avessero chiesto a chiunque ieri sera “che cos’è la felicità?” avrebbero sicuramente risposto: le note di una chitarra e delle parole che tocchino il cuore, quelle di Fabrizio Moro!