E' attesa per domenica 4 settembre la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, come annunciato da papa Francesco in occasione del concistoro tenutosi in Vaticano con la presenza dei cardinali. Questa donna albanese, a soli 18 anni, nel 1928 decise di prendere i voti entrando in un ordine religioso irlandese, le Suore di Loreto, che facevano attività missionarie in India.
La sua formazione in India
Quando la giovane Anjeze Gonxhe Bojaxhiu (questo era il suo vero nome) divenne suora cambiò il suo nome di battesimo e prese il nome di Teresa, come un'altra famosa santa, Teresa di Lisieux. I genitori di madre Teresa erano persone benestanti: sua madre era una casalinga mentre suo padre faceva il droghiere, che però morì quando la bambina aveva solo otto anni. Per questa ragione la sua famiglia aveva avuto all'epoca alcune difficoltà economiche. La giovane aspirante suora nel gennaio del 1929 raggiunse l'India e per diversi anni insegnò in un convento di Calcutta, svolgendo inoltre attività come aiutante infermiera; ciò le permise di conoscere la situazione dei malati.
Fu testimone della sofferenza della gente
Nel maggio del 1931 la giovane prese i voti temporanei e nel 1937 quelli perpetui. Nel 1944 la suora divenne direttrice della scuola di Calcutta dove già insegnava: erano gli anni della guerra e le monache avevano molto lavoro per accogliere i bambini abbandonati e gli orfani. Le condizioni in cui si trovava la città divennero ancora più difficili e Madre Teresa rimase molto colpita dalla sofferenza della gente. Ebbe così un profondo cambiamento interiore e durante un viaggio in treno per Darjeeling ebbe 'una chiamata nella chiamata'.
Divenne missionaria di carità
La suora decise che bisognava lasciare il convento di Loreto per dedicarsi interamente al servizio dei poveri ma erano necessarie le dovute approvazioni.
Dopo qualche tempo la Santa Sede le permise di poter vivere fuori dalla clausura. Al posto del solito velo nero iniziò ad usare un 'sari' bianco ornato di azzurro, gli stessi colori della Madonna. La monaca fondò così la 'Congregazione delle missionarie della carità' che nel 1950 fu autorizzata dal papa Pio XII. Per il suo impegno in favore dei più poveri nel 1979 le venne assegnato un importante riconoscimento: il Premio Nobel per la pace.