E' una guerra globale giocata su un campo di battaglia fatto di sequenze numeriche quella descritta da oliver stone nel suo ultimo film, "Snowden", biografia e narrazione di Edward Snowden, informatico statunitense che ha dato vita al Datagate, rivelando segreti inconfessabili della NSA (National Security Agency). La pellicola, in concorso alla Festa del Cinema di Roma prende spunto dai testi The Snowden Files di Luke Harding, Time of the Octopus di Anatoly Kurcherena e dal documentario "Citizenfour" di Laura Poitras.

"Snowden" analizza nel profondo la vita dell'informatico

Il film non tratta solo il delicato argomento della fuoriuscita di informazioni governative riservate, ma si snoda in una trama complessa, che fa emergere la lotta interiore di Edward Snowden tra il suo lato privato e quello lavorativo. Un dualismo che Oliver Stone spesso enfatizza nel racconto dei suoi personaggi e che Jason Gordon Levitt rende ancora più evidente, riproducendo nevrosi e sofferenze di un giovane chiamato a nascondere segreti scottanti. Il regista parte dall'hotel di Hong Kong, dove i giornalisti Laura Poitras, Glenn Greenwald, e Ewan McAskill, interpretati da Melissa Leo, Zachary Quinto e Tom Wilkinson, incontrarono per la prima volta l'informatico per ripercorrere, con una particolare visione introspettiva, la vita di Edward Snowden. 

Il coraggio di un uomo che ha sfidato i poteri forti 

Congedato dai Marines per problemi si salute, il giovane Edward inizia una carriera lampo alla CIA con la ferma convinzione di fare del bene fermando attacchi informatici.

Nel frattempo inizia una relazione con la fotografa e ballerina Lindsay Mills (Shailene Woodley). Costretto per lavoro a cambiare spesso città Edward inizia a sentire su di se una incontrollata pressione, che esplode quando comprende che l'orwelliano Grande Fratello si sta concretizzando, in una rete che spia costantemente cittadini inconsapevoli. Sempre più combattuto su cosa sia il bene e il male, Snowden decide di allontanarsi dalle strutture militari e raccontare tutta la storia ad un ristretto gruppo di autorevoli giornalisti.

Edward Snowden è così visto come "Biancaneve" in un mondo di squali, informatici, politici e soprattutto militari che combattono una guerra fatta da attacchi informatici e spionaggio.

"Snowden" di Oliver Stone non si limita ad essere un biopic ma è un film politico, volto a smentire le tesi per cui ci sentiamo protetti da qualcosa di superiore. Una pellicola realistica e interpretata magistralmente da tutto il cast, oltre ai protagonisti, un ottimo Nicolas Cage e il solito, bravissimo, Rhys Ifans.