La mummia di nefertari trova nuovamente luce nel Museo Egizio di Torino. La celebre moglie del faraone Ramses II, che ha governato durante l'Antico Egitto, è stata oggetto delle ricerche antropologiche di un gruppo di archeologi internazionali coordinati dall'Università britannica di York.
Attraverso uno studio, ora pubblicato su Plus One, è stata attribuita ufficialmente l'appartenenza delle gambe ad una delle mogli predilette del faraone egiziano.
Gambe che sono tuttora custodite in una teca del Museo Egizio di Torino.
Chi era Nefertari
La regina Nefertari, sposa del faraone dell'antico Egitto Ramses II, benchè non avesse regnato in modo autonomo durante il periodo dell'Antico Egitto, è rimasta una delle più famose regine d'Egitto, non soltanto per la sua alfabetizzazione (piuttosto rara all'epoca) quanto per la sua raffinatissima tomba.
La tomba di Nefertari è una delle più grandi e riccamente decorate tra tutte le tombe delle mogli dei faraoni d'Egitto che sono situate nella splendida Valle delle Regine.
Lo studio archeologico
La tomba di Nefertari, scoperta nel 1904 dall'archeologo italiano Ernesto Schiaparelli, anche se saccheggiata in tempi antichi, conteneva resti importanti.
Le gambe della presunta Nefertiti, nella specie tibie e femori, erano state inviate al Museo Egizio di Torino, il cui studio è stato intrapreso solo in tempi recenti.
La tomba era infatti stata chiusa negli anni '50 del ventesimo secolo per i gravi danni dovuti ad infiltrazioni d'acqua. Nel 2003 si era deciso di mantenerla definitivamente chiusa al pubblico.
Grazie alle analisi chimiche, antropologiche, genetiche e datazione al carbonio, i ricercatori antropologici sono riusciti a identificare che i resti appartengono ad una donna adulta di circa 40 anni.
Per non parlare del fatto che i materiali utilizzati per imbalsamare le gambe fanno parte dei metodi di mummificazione del 13 secolo avanti Cristo.
Questo è stato il punto fondamentale che ha portato a ritenere con certezza quasi assoluta che i resti appartengono alla regina Nefertari, la cui morte storica risale al 1255 avanti Cristo.