Gué Pequeno ha recentemente rilasciato un'intervista nella quale ha parlato delle vecchie e nuove generazioni del rap italiano, complimentandosi con molti suoi colleghi come Salmo, Gemitaiz e Marracash – che sono stati elogiati per le loro doti tecniche – ma anche con Ghali e Fedez, artisti dai quali il Golden Boy del rap italiano ha dichiarato di aver imparato molto, soprattutto grazie alla loro 'freschezza di teenager', negli anni passati, quando hanno più volte avuto occasione di condividere il palco.
Il rapper milanese classe 1980 ha invece utilizzato parole agrodolci nei confronti di molti altri artisti appartenenti alla cosiddetta 'nuova scuola', sottolineando come molti di loro risultino essere molto più bravi ad apparire suoi social network piuttosto che a cantare e dimostrare il proprio valore sul palco.
Le prime esperienze, a dir poco hardcore
Durante la chiacchierata con Marta Blumi Tripoldi il 'Bravo Ragazzo' ha voluto anche raccontare alcuni aneddoti relativi a i suoi esordi nel mondo del rap e della musica, sottolineando come i suoi primi concerti – performance eseguite per lo più nei centri sociali milanesi – siano stati ben più hardcore di quelli della maggior parte dei rapper di nuova generazione.
Avere l'opportunità di farsi le ossa nei centri sociali, dove mentre stai suonando la gente si picchia e si prende a bottigliate addosso, mentre il tuo microfono non funziona, è probabilmente un' esperienza che nessun dei nuovi artisti suppongo possa replicare al giorno d'oggi. [...] Le mie primissime esperienze sopra il palco le ho fatte in posti come l' 'Indian Cafè' di Milano, oppure al 'Livello 57 a Bologna'. [...] A quell' età sei più emozionato e hai voglia di spaccare'.
Nel video che compare nella parte alta della pagina dell'intervista di Rolling Stone Italia Guè ha invece fatto una dichiarazione, sempre in riferimento ai suoi esordi sul placo, che ha suscitato l'ilarità di molti tra i lettori del noto giornale e portale on line, queste le sue parole: 'Guarda, le prime volte eravamo talmente drogati che onestamente non mi ricordo tanto le emozioni che provavamo.'
Meglio i palchi piccoli
Nella parte finale dell'intervista Guè Pequeno, facendo riferimento al suo recente tour europeo, ha dichiarato di essere un vero e proprio estimatore dei 'palchi piccoli', dove il contatto con il pubblico è più ravvicinato, dichiarando esplicitamente di preferirli a quelli più grandi, contrariamente a molti suoi colleghi.