Giamaica, 6 febbraio 1945. Nel villaggio di Rodhen Hall a Nine Mile nasce Bob Nesta Marley, noto a tutti come Bob Marley.

Vittima di una forma aggressiva di cancro, Bob morirà poi prematuramente a 36 anni.

In occasione di quello che sarebbe stato il suo 74° compleanno, ripercorriamo alcuni momenti della sua vita.

Cenni biologici su Bob Marley

Figlio di un capitano di esercito britannico e di una diciottenne giamaicana, Bob si trova a dover crescere senza un padre (che abbandona la madre ancora incinta) ed è vittima di pregiudizi razziali perchè considerato un "mezzosangue".

Lascia la scuola alla giovane età di 15 anni per lavorare come saldatore. La scuola non è per lui e considera la società e la cultura occidentale come opprimenti.

"Io non ho cultura. Soltanto ispirazione. Se mi avessero educato sarei anche io uno sciocco", ebbe a dichiarare in una circostanza.

Trova la sua strada nella cultura rasta e nella musica reggae e nonostante non abbia denaro per comprare strumenti musicali, è in grado di fabbricarsi una chitarra con materiali poveri. Conosce Peter Tosh (cantantautore reggae), di un solo anno più vecchio di lui, il quale gli regala una sua vecchia chitarra acustica.

A 16 anni rilascia il suo primo singolo «Judge Not» di stile reggae , ma il suo odierno successo è ancora lontano, in quanto la canzone non viene apprezzata. Tre anni dopo, forma un gruppo con Peter Tosh e Bunny Livingston: The Wailers, coi quali suona musica reggae e ska. Il vero successo, quello che tutti conosciamo, arriva nel 1975 con la versione live di «No woman no cry» i diritti della quale vengono lasciati ad una mensa dei poveri a Trenchtown.

L'impegno politico di Bob

Non solo cantautore di successo, Bob è famoso anche per il suo impegno politico veicolato dalla sua musica. I testi delle sue canzoni trasmettono messaggi di pace, fratellanza, filosofia e religione. «Redemption Song» altra sua canzone di successo, si schiera contro la ricchezza occidentale, contro la schiavitù del materialismo, contro la disugualianza sociale.

La sua missione è quella di «risvegliare la coscienza» delle persone.

"Emancipatevi dalla schiavitù mentale. Solo noi stessi possiamo liberare la nostra mente", recitava una frase di Redemption song.

Nel 1975 il primo ministro del paese Micheal Manley organizza il concerto «Smile Jamaica» al fine di attenuare gli attriti tra due fazioni in guerra nel paese, ma poco prima di questo, un gruppo armato si avventa su Bob e la moglie Rita e li ferisce. Bob Marley si dimostra coraggioso e determinato a non retrocedere e si presenta comunque al concerto. Il 22 aprile del 1978, in Giamaica, Bob si esibisce al «One Love Peace Concert» durante il quale il cantante richiede espressamente al politico Michael Manley e al suo rivale Edward Seaga di stringersi la mano in pubblico: con grande sorpresa di tutti, i due lo fanno.

Gli ultimi anni di Bob

Dopo l'attentato alla sua vita e a quella della moglie, Bob si trasferisce in Inghilterra e qui pubblica lo strabiliante album «Exodus», forse il suo miglior lavoro, seguito da «Survival» e «Uprising». Allo Stanley Teather di Pittsburgh Bob si esibisce con tutte le sue forze, tra le ovazioni della folla, nonostante il cancro gli avesse invaso il corpo. La mattina dell’11 maggio 1981, a Miami, Bob si trova in ospedale e qui pronuncia le sue ultime parole ad uno dei suoi numerosi figli: "Il denaro non può comprare la vita".