Bruce Dickinson, storica voce degli Iron Maiden, ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Sarajevo per essersi esibito nella città nel dicembre del 1994, durante il periodo dell'assedio, quando imperversava la guerra in Bosnia ed Erzegovina. La cerimonia ha visto presente lo stesso cantante, molto onorato di questo riconoscimento, che si è tenuto in occasione dell'anniversario della liberazione della città alla fine della seconda guerra mondiale.

Cittadinanza onoraria

Sono passati più di vent'anni dalla fine della guerra nei Paesi dell'ex Jugoslavia ma le ricorrenze sono sempre frequenti e investono anche il campo culturale ed artistico: al cantante degli Iron Maiden, apparentemente un cittadino britannico e con poche affinità con la città di Sarajevo, è stata consegnata la cittadinanza onoraria della città, in quanto il cantante decise di tenere un concerto nel 1994, nonostante il Paese in guerra e la città in ginocchio.

La cerimonia si è tenuta in occasione di un altro giorno importante per il Paese, la fine della seconda guerra mondiale, la liberazione di Sarajevo e l'inizio dell'assedio delle città, nel 1992: ogni anno infatti le autorità decidono di conferire titoli importanti a quelle persone che abbiano favorito lo sviluppo e la promozione della città.

Bruce Dickinson ha ricevuto il titolo direttamente dal sindaco di Sarajevo Abdulah Skaka, nel corso di una cerimonia tenutasi presso il municipio. Il primo cittadino ha detto che la presenza di Dickinson a Sarajevo nel 1994 "è stato uno di quei momenti in cui a Sarajevo abbiamo capito che saremmo sopravvissuti".

Dickinson e la Bosnia

Bruce Dickinson non è voluto mancare e ha lasciato anche alcune dichiarazioni: per lui è una bella cosa il fatto che la sua presenza "significhi ancora così tanto per le persone che mi danno questo premio simbolico". E poi ha aggiunto: "Anche se questo è un grande onore, ritengo che questo premio sia all'altezza delle persone di Sarajevo che oggi sono ancora qui".

Nelle motivazioni il consiglio comunale ha specificato che il cantante, in quanto cittadino straniero, ha contribuito in modo significativo allo sviluppo e all'affermazione di Sarajevo, nonché alle relazioni tra persone basate sulla solidarietà, la democrazia e i diritti umani.

Dickinson, che in quel periodo era uscito dagli Iron Maiden per dedicarsi alla sua carriera come solista, arrivò a Sarajevo grazie all'aiuto delle truppe ONU nel 1994 con un concerto tenuto al Centro Culturale Bosniaco: la città era stremata e ferita dai continui bombardamenti. Nel dicembre Bruce e la sua allora band riuscirono ad attraversare le linee del fronte per suonare uno show per le persone intrappolate nella città.

Nel 2016, Dickinson ha deciso di ritornare nella capitale bosniaca per girare il documentario Scream For Me Sarajevo, diretto da Tarik Hodzic, che è stato pubblicato nel giugno scorso, e qui Dickinson racconta cosa ha significato questo spettacolo per la gente del posto, grazie alle interviste fatte anche dalla band, che raccontano un Paese allo stremo.

"Non eravamo protetti, non c'era un piano e le pallottole erano reali, ma fanc..., siamo andati comunque", ha detto Bruce nella sua autobiografia A cosa serve questo pulsante?. "Il concerto è stato immenso, intenso e probabilmente il più grande spettacolo al mondo in quel momento per il pubblico e per noi, cosa che al mondo non importava" ha scritto il cantante nel libro. "Questo ha cambiato il modo in cui vedevo la vita, la morte e altri esseri umani".