Venerdì 7 giugno è il compleanno di Prince. Il genio di Minneapolis avrebbe dovuto festeggiare con i suoi amici 61 anni, e invece il momento diventa di riflessione e malinconia per uno dei personaggi più versatili, creativi, controversi e produttivi del panorama musicale degli ultimi cinquant'anni.
Un archivio di canzoni praticamente infinito
Subito dopo la scomparsa di Prince si è dato fondo a quello che è un archivio apparentemente inesauribile di brani ancora da pubblicare (ci sarebbero almeno duecento inediti ancora disponibili), ma anche alla sua eredità musicale rappresentata da un esercito di musicisti straordinari che hanno condiviso il suo percorso.
Prince iniziò a lavorare con pochi artisti funky di Minneapolis poi, intorno al progetto di "1999", iniziò a creare quello che sarebbe diventato lo scafo dei Revolution, la cui anima era divisa tra l'egocentrismo del leader e la sua stessa generosità nel mettere al centro della scena i suoi artisti. Tra questi c'erano Bobby Z, grande batterista che Prince volle in esclusiva con lui già nel 1977, oltre a Wendy & Lisa che all'epoca formarono la prima silenziosa coppia omosessuale del mondo pop. La cosa creò enorme scalpore: furono loro ad aprire un primo solco di consapevolezza e Prince, anche in questo, fece squadra.
"Prince sarebbe Leonardo o Shakespeare o Michelangelo - ha detto Bobby Z durante le celebrazioni del compleanno preparate a Paisley Park, l'incredibile studio di incisione creato da Prince che vi investì milioni e milioni di dollari - Ci prese letteralmente dalla strada, eravamo affamati, in tutti i sensi, di gloria e di pane. Ci diede un lavoro, un sound, un progetto, una credibilità, un futuro, un'altra identità. Noi lo ripagammo con duro lavoro: perché con Prince le sessioni di registrazione potevano durare anche 36 ore di fila. In poche settimane realizzammo 'Little Red Corvette', 'Delirious', 'When Doves Cry', 'Let's Go Crazy' e 'I Would Die 4 U'. E lì abbiamo capito che non ci avrebbero fermato nemmeno con i missili".
Due ragazze timide superano un provino suonando Gershwin
Wendy (Melvoin) e Lisa (Coleman) sono rimaste sorelle anche dopo che il loro rapporto sentimentale si è interrotto: "All'epoca eravamo un duo e suonavamo in piccoli club in versione acustica con una drum machine, piano e chitarra - ha detto Wendy - Una sera ci arriva una richiesta da un tavolo, un brano di Gershwin, 'I Got Rhythm', che improvvisiamo a due voci. Dal tavolo sale sul palco Prince, non lo avevamo riconosciuto, che si unisce al coro e ci fa i complimenti. Il giorno dopo eravamo nel suo vecchio studio, Paisley Park non esisteva ancora, e dopo pochi mesi, ascoltando una mia melodia, in dieci minuti Prince scrive 'Purple Rain'.
Tac… semplice. Con lui era tutto dannatamente semplice".
Il film "Purple Rain" ricostruisce questa vicenda, una melodia di Wendy & Lisa che Prince fece propria in un momento di buio creativo. All'epoca, l'Italia si divideva tra Spands e Duran: il cantante di Minneapolis era troppo avanti allora, e forse lo è anche adesso.
Un suono sempre in evoluzione, incontentabile
Sciolti i Revolution, Prince inizia a lavorare con i New Power Generation, cambiando sistematicamente sound ad ogni disco: "Diamonds and Pearls" lo vede giocare con il rap e ripararsi dietro un funky aggressivo, "Rave Un2 the Joy Fantastic" è uno dei suoi album più complessi. A produrlo c'era Chuck D: "Mi dissero di essere pronto perché Prince era in una fase creativa esplosiva e cercava suoni diversi, arrivai in studio con il mio set che era tutto quello che avevo accumulato in anni di spese e investimenti.
Migliaia di dollari di materiale portato a Paisley Park con un furgone. Mi vede scaricare i miei case e mi dice, 'Man, mi sa che non ti basta questa roba, vieni con me', e mi porta in un magazzino dove ci saranno stati decine, centinaia di strumenti di ogni tipo. Un paradiso. Distorsori, amplificatori, tastiere di nuovissima generazione, campionatori che non erano nemmeno in commercio e che le aziende facevano testare a lui e ai suoi ingegneri del suono. Fu un trip, ogni volta che mi attaccavo a uno strumento finivo per cercare altro e altro, e altro ancora, ed era un tunnel che poteva non finire mai".
Tutte le donne di Prince: amore e musica
Si dice che Prince abbia avuto centinaia di amanti: sicuramente ha avuto donne che lo hanno amato molto.
Una delle prime fu Sheila E, che condivise i suoi primi tour. Figlia del leggendario Coke Escovedo, aveva una personalità magnetica che stregò anche l'artista statunitense: "Fosse stato per lui, i miei assoli alle congas sarebbero dovuti durare un'ora, finivo il concerto con le vesciche che sanguinavano. Non c'erano limiti: eravamo spinti all'ennesima potenza e ancora oggi rimpiango tutte le energie che lui ha devastato per i tour, i concerti, le infinite registrazioni, le centinaia di canzoni prodotte per decine di artisti diversi. Perché se solo si fosse preservato almeno un po', ora questo compleanno lo festeggeremmo con lui".
Lo studio di Paisley Park si è animato di vecchi amici: è arrivato un video messaggio di Sinead O'Connor, il cui maggiore successo è "Nothing compares to You", scritta da Prince nel 1989 e, secondo il surround dei media, dedicata a Kim Basinger, con cui ebbe una torrida relazione ai tempi della sua collaborazione per il film Batman.
Falso: la canzone è dedicata alla madre del genio di Minneapolis durante un periodo di forte depressione della donna. Si scorge la sagoma minuscola di Susanna Hoffs - ancora bellissima la cantante delle Bangles - che chiese a Prince un autografo e una canzone per la sua band durante un viaggio in aereo. Lui le consegnò all'atterraggio qualche appunto e una registrazione canticchiata di quella che sarebbe diventata "Manic Monday".
Il Prince Estate e il Purple Reign: si parla di musical e tour
La band di Paisley Park si riunirà per un free setlist concert: una sorta di jam session allargata in cui si suonerà qualsiasi cosa, purché sia di Prince. C'è l’imbarazzo della scelta: Wendy & Lisa hanno chiesto di interpretare "Gold", un brano che non faceva parte del loro repertorio.
Bobby Z ha portato due batterie, una tradizionale in pelle, ed una elettronica che aveva caratterizzato il sound metallico dei primi dischi dei Revolution. Si calcola che all'evento parteciperanno un centinaio di musicisti che sono letteralmente arrivati da ogni parte del mondo per il "Purple Reign Event".
Prince è deceduto a 57 anni il 21 aprile del 2016. Fu stroncato da un collasso cardiocircolatorio provocato anche da un eccesso farmacologico di antidolorifici: stava lavorando e non voleva smettere. Anche i suoi musicisti non vorrebbero smettere: il Purple Reign potrebbe diventare un tour mondiale con Revolution e New Power Generation insieme. Sempre ammesso che qualcuno abbia il coraggio di cantare i suoi pezzi.